Imprese

Mercati elettrici e rinnovabili, al Cdm i decreti di Cingolani

Accesso semplificato agli incentivi e regole chiare per le aree idonee

di Celestina Dominelli

L’obiettivo è procedere con l’esame preliminare dei due schemi di decreto già nel Consiglio dei ministri, che dovrebbe essere convocato domani, con l’obiettivo di ridurre al minimo i ritardi nel recepimento delle due direttive europee (la 2019/44 sul mercato interno dell’energia elettrica e la 2018/2001 sulle fonti rinnovabili, la cosiddetta Red II), le cui deadline sono scadute, rispettivamente, lo scorso 30 dicembre e il 30 giugno e sulle quali Bruxelles ha già messo in mora l’Italia.

Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha quindi chiesto agli uffici tecnici di accelerare la messa a punto dei due provvedimenti in modo da non perdere l’ultimo “treno” utile prima della pausa estiva e avviare così l’iter che, prima del disco verde definitivo, dovrà passare attraverso il parere delle commissioni parlamentari competenti e l’ok della Conferenza Stato-Regioni. Terreno, quest’ultimo, potenzialmente minato vista la necessaria condivisione politica su alcuni fronti, cruciali per il raggiungimento dei target Ue in materia di energia e ambiente. Il primo è quello dell’individuazione delle aree idonee per l’installazione di nuovi impianti eolici e fotovoltaici: l’orientamento dello schema di Dlgs, che punta anche a sbrogliare il nodo delle aste del Gse, finora andate deserte, con una programmazione più serrata, sarebbe di mantenere il ruolo del ministero della Cultura nel fissare i criteri, demandando però esclusivamente a Regioni e Province autonome, una volta indicati paletti e modalità, la determinazione delle aree .

Altro tema deilicato è l’autorizzazione degli impianti “green offshore”: qui il nodo delle aree idonee sarà sciolto attraverso un Piano di gestione dello spazio marittimo che è approvato con il coinvolgimento, oltre che del Mite, dei ministeri delle Infrastrutture (Mims) e della Cultura (Mic), nonché della Conferenza unificata. A valle del piano, sarà poi un decreto del ministero guidato da Cingolani e del Mims a fissare le linee guida senza il coinvolgimento del Mic. E, in attesa delle aree idonee, le Regioni non potranno comunque sospendere i termini dei procedimenti autorizzativi per le domande già presentate. Il Mite prevede poi una forte semplificazione nell’accesso agli incentivi e una programmazione quinquennale per garantire maggiori certezze agli investimenti nel settore.

Sul fronte del mercato elettrico, l’altro schema di Dlgs (una ventina di articoli in tutto) interviene a disciplinare alcuni tasselli considerati fondamentali per aumentare la flessibilità e l’adeguatezza della rete elettrica, a cominciare dai sistemi di accumulo, che saranno sostenuti da procedure autorizzative armonizzate e semplificate per la loro costruzione, e dai pompaggi. Nel provvedimento si prevede poi una decisa semplificazione del quadro di regole per l’autoconsumo e i sistemi di distribuzione chiusi, oltre all’avvio del processo per il graduale superamento del Pun (il prezzo unico nazionale).

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