Urbanistica

Costruzioni: Ance, bene il Ddl di riordino ma serve una riforma organica

Il vicepresidente Delle Piane in audizione al Senato sulla legge delega per un nuovo testo unico

di Mau.S.

I costruttori dell'Ance salutano con favore l'idea di un riordino delle norme sulle costruzioni, ma ribadiscono la necessità di procedere con una riforma complessiva e organica. Non con nuovi interventi spot.

È quanto ha sottolineato il vicepresidente dell'associazione Filippo Delle Piane, nel corso dell'audizione sul disegno di legge n. 1679 («Riordino disposizioni legislative in materia di costruzioni») presso la commissione Lavori pubblici del Senato. Delle Piane ha sottolineato come le norme urbanistiche (legge 1150 del 1942) e edilizie (in particolare il decreto sugli standard n.1444 del 1968) facciano riferimento «a un periodo di espansione demografica e edilizia che oggi non esiste più, mentre dobbiamo puntare con forza sulla trasformazione di un patrimonio edilizio diventato nel frattempo vetusto». Su questo punto Delle Piane ha stigmatizzato «la mancanza di coraggio» di alcuni provvedimenti varati di recente come il Dl Semplificazioni n.76/2020, laddove «si era partiti per semplificare e incentivare i lavori di rigenerazione urbana e si è invece finito per irrigidire la possibilità di intervenire nei cosiddetti centri storici allargati (zone omogenee A), pensando di tutelare così beni culturali che sono già protetti, senza pensare che nelle aree "centrali" delle città esistono anche molti edifici "incongrui"» su cui ora è molto difficile intervenire.

In sostanza, per il vicepresidente Ance occorre «superare l'approccio ideologico ostile ai processi di rigenerazione e riuso del patrimonio edilizio esistente, che ha portato spesso, a fronte di innovazioni normative, a ripensamenti in sede parlamentare dovuti a visioni riduttive e basata su una tutela generale e aprioristica dell'ambiente costruito». E ancora, «definire un sistema di norme chiare ed efficaci senza "cancellare" quanto di positivo è stato fatto in questi anni ma riordinare ed aggiornare il complesso normativo, superare l'"immobilismo" delle trasformazioni edilizie e urbanistiche prevedendo regole più flessibili e innovative nella disciplina delle costruzioni».

Quanto al merito del Ddl delega, che dovrebbe condurre a definire un nuovo Testo unico delle costruzioni, Delle Piane ha sottolineato di ritenere «di buon senso» i criteri di suddivisione del provvedimento nei tre capitoli della disciplina edilizia, della sicurezza delle costruzioni e della sostenibilità ambientale. Su quest'ultimo aspetto, «di particolare attualità in questo momento», Delle Piane ha chiesto di lavorare in particolare sulla possibilità di recuperare già in cantiere i materiali da costruzione, guardando soprattutto agli interventi di demolizione e ricostruzione, e di incentivare i lavori di bonifica: «tema di straordinaria importanza», nel momento in cui oggi «non si lavora più a nuove costruzioni su terreno vergine», ma a trasformazioni che proprio a causa delle necessità di bonificare preventivamente i siti «risultano molto più onerose rispetto al passato».

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