Urbanistica

Terremoto: compensazioni per caro materiali su tutto il 2021, mancano ancora 39mila progetti

Il commissario Legnini fa il punto sulla ricostruzione: 6miliardi dal Ddl Bilancio per gli interventi privati, 5mila cantieri aperti nel 2021

di Mauro Salerno

Sei miliardi alla ricostruzione privata e superbonus stabile fino al 2025. Sono le due novità della legge Bilancio (in via di approvazione finale alla Camera) sottolineati dal commissario alla ricostruzione del Centro Italia Giovanni Legnini, durante un incontro con la stampa e i comitati dei cittadini organizzato convocata per fare il punto sulla ricostruzione post terremoto. Legnini ha esordito ringraziando Governo e Parlamento per l'attenzione dimostrata («e che vorranno ancora dimostrare») ai temi della ricostruzione. «Nei prossimi anni gli interventi di ricostruzione privata potranno contare su una copertura finanziaria sufficiente e importante» ha sottolineato il commissario. L'altra sottolineatura è dedicata al superbonus 110% che il Ddl Bilancio rende stabile per quattro anni nella aree colpite dai terremoti del 2016 e 2017. «Ovviamente - ha precisato Legnini - la misura riguarda soltanto i fabbricati danneggiati dal terremoto. Tutti gli altri seguiranno la normativa ordinaria». Il meccanismo è quello che oliato nel 2020 che consente di coprire con l'incentivo l'eccedenza dei costi di riparazione degli immobili.

Dopo aver riconosciuto i meriti di Governo e Parlamento il commissario ha anche passato in rassegna i punti critici. «Nel Ddl Bilancio mancano tre misure tra quelle che avevamo segnalato in commissione - ha spiegato Legnini -. Si tratta della proroga della sospensione dei mutui per i cittadini danneggiati dal sisma, della sospensione di mutui per i comuni colpiti dal terremoto e del rimborso Tari per le amministrazioni del cratere».la speranza del commissario è che ora «si possa trovare soluzione nel decreto Milleproroghe subito o in sede di conversione».

Costo ricostruzione stimato in 26 miliardi, 5mila cantieri aperti nel 2021
Legnini ha precisato che i sei miliardi stanziati dal Ddl Bilancio alla ricostruzione privata sono «netti» («7,4 miliardi lordi») e si aggiungono ai vecchi fondi del Dl 189/2016 («6 miliardi lordi, 4 miliardi netti, quasi esauriti», ha precisato il commissario) e ai fondi per la ricostruzione pubblica. «In tutto abbiamo a disposizione ora circa 14 miliardi». «Abbiamo stimato che il costo complessivo della ricostruzione ammonti a 26 miliardi - ha aggiunto Legnini -. Dunque abbiamo una copertura finanziaria che ci consente di guardare avanti per diversi anni». Legnini ha anche offerto qualche dato relativo ai lavori in corso. ««I cantieri autorizzati erano 4.884 a fine novembre, saranno sicuramente circa cinquemila a fine anno - ha spiegato il commissario -. È sicuramente un buon dato, considerando che si tratta di un anno pandemico e che i cantieri autorizzati sono quasi il doppio di quelli del 2020 e circa la metà dei 12mila autorizzati in totale» dall'inizio dell'emergenza. Sono invece 2.585 i cantieri ultimati nell'anno.

Mancano 39mila progetti, in arrivo sanzioni
Sembra difficile da credere, ma sui tempi della ricostruzione pesa anche l'inerzia di molti proprietari. «Gli edifici da ricostruire nel Centro Italia sono 60.000, e non sono pochi, di questi 21.000 circa hanno già presentato il progetto mentre 39.000 devono ancora presentarlo». Si tratta «di un tema di rilievo», ha segnalato Legnini, che sarà affrontato «con un'ordinanza che firmerò tra domani e dopodomani», annunciando sanzioni per gli inerti. «Il primo degli impegni importanti per il nuovo anno è rispondere su come fare in modo che la presentazione dei progetti che i cittadini attendono venga effettuata entro tempi ragionevoli», ha detto il commissario. «A seguito di un accordo che abbiamo stipulato con il Dipartimento della Protezione civile stabiliremo che i titolari del Cas (Contributo di autonoma sistemazione) e delle Sae (Soluzione abitativa in emergenza) dovranno presentare la domanda con il progetto entro il 30 giugno. Per chi non lo farà non possiamo certo prevedere la decadenza dal diritto alla ricostruzione - ha aggiunto - ma prevederemo la sospensione del Cas oppure che si paghi un canone».

Caro-materiali, compensazioni su tutto il 2021
Buone notizie invece per i costruttori. Nell'area del terremoto, la compensazione degli extra-costi subiti dalle imprese a causa della fiammata dei prezzi dei materiali edili riguarderà i lavori effettuati in tutto il 2021 e non solo il primo semestre dell'anno come accade per ora nel resto d'Italia. «L'ordinanza che sto per firmare - ha detto Legnini - recepisce il decreto Mims sulle compensazioni offrendo copertura del caro-prezzi per i materiali e nei liomiti delle percentuali individuate dal decreto, ma per tutto il 2021». Legnini ha anche annunciato di aver avviato le procedure per la revisione dei prezzari.

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