Urbanistica

Superbonus, dalle banche verifiche rigorose sulle cessioni

L'Abi segue la linea indicata dall'Agenzia delle Entrate per l'acquisto dei crediti. I processi valutativi devono essere improntati alla diligenza rafforzata

di Giuseppe Latour

Non si andrà nella direzione di semplificare, ma in quella di effettuare controlli e verifiche sempre più rigorosi in fase di acquisto. Dopo la pubblicazione, nella giornata di giovedì, della circolare di 130 pagine dell'agenzia delle Entrate (n.23/E) che ha messo in fila tutte le regole in materia di superbonus, il mercato ha iniziato a prendere le misure alle nuove indicazioni. A partire dal capitolo che, più di tutti, è oggetto di studio in queste ore: quello sui controlli e le responsabilità nell'utilizzo dei crediti.Qui si parla della diligenza rafforzata che devono avere gli acquirenti, in particolare quando siano banche o intermediari finanziari (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). A poche ore dal documento delle Entrate, l'associazione bancaria italiana (Abi) ha diffuso una circolare agli associati per analizzare soprattutto questi aspetti. Arrivando a una conclusione: «I chiarimenti diramati dall'agenzia delle Entrate - si legge - in merito all'attività di due diligence richiesta agli acquirenti dei crediti fiscali forniscono delle cogenti linee guida in merito alle operazioni relative al superbonus».

Da queste parole parte il vicedirettore generale dell'Abi, Gianfranco Torriero: «Il termine "cogenti" è fondamentale. Questi chiarimenti sono parte integrante delle norme sul 110 per cento». Le banche, quindi, si muoveranno nella linea tracciata dall'Agenzia che, per la verità, stanno già seguendo da tempo. «In questi giorni - prosegue Torriero -, abbiamo sentito spesso richieste di semplificazioni, ma la risposta delle Entrate mi sembra diversa: servono processi valutativi particolarmente rigorosi, perché questi processi possono avere un impatto sulle responsabilità di chi acquista. Si tratta di un segnale forte». Che, di fatto, attribuisce un ruolo ancora maggiore alle banche sul mercato dei crediti:  il modello basato sulle verifiche preliminari, sull'utilizzo di società di consulenza a supporto dei controlli, sulla raccolta di documenti è stato messo a punto nei mesi scorsi proprio dal sistema bancario. «Parliamo di risorse pubbliche - dice il vicedirettore generale di Abi -, abbiamo sempre pensato che questi presidi fossero necessari». E anche le indicazioni sui sequestri, inserite nella circolare, vanno in questa direzione: «In caso di dissequestro - dice ancora Torriero - andrà valutata bene la possibilità di compensare, perché bisognerà avere diligentemente gestito le pratiche».

Il mercato, allora, per prevenire le responsabilità ipotizzate dalle Entrate, si muoverà tutto nella direzione del massimo rigore: chi non ha già strutturato un sistema di controlli adeguato dovrà probabilmente fermarsi, per evitare problemi, e allinearsi alle indicazioni dell'Agenzia. Da tutti i grandi istituti, invece, arrivano segnali distensivi: i processi utilizzati finora, sia sul fronte antiriciclaggio che su quello fiscale, sono coerenti con la circolare. Non ci saranno, insomma, rivoluzioni.Guardando al mercato più in generale, anche fuori dal perimetro delle banche, resta comunque da verificare in concreto quale sarà l'impatto in termini di tempi e di costi che queste regole avranno sulle cessioni. Ma non ci sono solo gli acquisti. Gli istituti, infatti, sono anche potenziali venditori di crediti ai cosiddetti «clienti professionali». Dalla circolare non è chiaro quale diligenza dovranno avere questi soggetti, comunque qualificati, quando compreranno. «Dato che l'acquisto proviene da una banca - dice ancora Torriero -, la banca avrà fatto a monte tutti i controlli del caso. Inoltre, questi aspetti potrebbero essere affrontati anche nei contratti tra banca e cliente professionale». Per qualche operatore, però, un chiarimento ulteriore delle Entrate non guasterebbe, per spiegare che chi compra da una banca, magari ad anni di distanza dai lavori, non può neanche teoricamente essere tacciato di concorso nella violazione.

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