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Amministrative - Catanzaro, la posta in gioco è una ricca dote per il rilancio

Corsa a tre fra Donato (Fi, Lega, Udc), Fiorita (Pd-M5S)e Ferro (sostenuta da Fdi)

di Donata Marrazzo

Mentre il sindaco uscente di Catanzaro Sergio Abramo tira le somme dei suoi 18 anni al comando (dal 1997 al 2005, poi dal 2013, con altri due mandati), il capoluogo calabrese si avvicina al voto fremendo per gli endorsment dei partiti nazionali, le pressioni locali, cambi di casacca inaspettati e liste più o meno civiche. Gli aspiranti alla carica di primo cittadino sono 6 e 709 i candidati al consiglio comunale (23 liste).

Dal voto di domenica i catanzaresi si aspettano un cambio di passo radicale. Disoccupazione e lavoro povero, spopolamento e frammentazione del territorio, crollo verticale delle attività amplificato dal Covid, ma iniziato con lo spostamento degli uffici regionali, del policlinico e dell’università nell'area di Germaneto, che ha sottratto 4.500 persone al centro città, sono un peso insostenibile per Catanzaro. E così le periferie degradate e le tante incompiute (il porto, il depuratore, la rete idrica). Ma il futuro potrebbe essere quello di una smart city: «Sono in arrivo centinaia di milioni di euro da Agenda urbana, Cis Calabria e Pnrr», avverte il sindaco Abramo (Coraggio Italia). Quasi un suggerimento a chi lo sostituirà. In ordine i conti del Comune, a regime la raccolta differenziata.

La politica però sta mischiando le carte: Forza Italia, Lega e Udc sostengono – senza simbolo - il giurista Valerio Donato, presidente della Fondazione Università Magna Grecia, esponente storico del Pd, che per attenuare l’anomalia si dichiara candidato civico. Dieci le liste che lo sostengono, compresi anche pezzi del centrosinistra e di Italia Viva. Un assetto che lacera il centrodestra: Fratelli d'Italia fa da sé e punta su Wanda Ferro, figura molto presente sul territorio, appoggiata da una sola lista. Altri (buona parte di Fi, ad esempio, trainata dall’ex presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini) fanno cerchio intorno al presidente dell'Ordine degli avvocati Antonello Talerico: per lui presentate 5 liste.

Pd e M5s, uniti come alle ultime Regionali, convergono sul docente universitario Nicola Fiorita che per la seconda volta tenta la scalata di Palazzo Nobili (lo aveva già fatto nel 2017, ottenendo il 25% dei voti), con il supporto degli esponenti di Mo' Fiorita sindaco, Cambiavento, Catanzaro Fiorita. Una sola lista sostiene invece Nino Campo (Catanzaro Oltre), consulente di marketing e comunicazione. E così per Francesco Di Lieto, vice presidente nazionale del Codacons, espressione della sinistra radicale con Insieme Osiamo: si propongono come «un'alternativa ai blocchi di potere politico ed economico».

Per i candidati a sindaco del capoluogo è facile immaginare che la prospettiva sia il ballottaggio, il 26 giugno.

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