Fisco e contabilità

La rottamazione-bis promette incassi per 2 miliardi di euro

Rottamazione delle cartelle fiscali estesa ad ampio raggio e con l’asticella del gettito da recuperare in due anni portata oltre quota 2 miliardi (1,655 miliardi nel 2018 e 413,9 milioni nel 2019). Definizione agevolata delle multe e dei tributi locali estesa a tutti i comuni, anche quelli che non avevano deliberato la rottamazione, a patto però che i cittadini saldino il conto entro settembre 2018. E per restare in tema di sanatorie e scudi fiscali, tornati di moda in questo scorcio di fine legislatura, arriva il forfait del 3% sulle giacenze detenute all’estero da frontalieri ed ex lavoratori all’estero. Semplificato lo spesometro e la possibilità per il direttore delle Entrate di autorizzare la proroga degli adempimenti (non più di 60 giorni) in caso di particolare problemi operativi per imprese e contribuenti o per il ritardo nella diffusione delle specifiche tecniche delle dichiarazioni e comunicazioni on line. Ma non è tutto. Il decreto, solo sulla carta definito fiscale, è un provvedimento omnibus a tutto campo dove hanno trovato posto norme che: riportano a 30 giorni le bollette per fatturare le spese telefoniche e della pay tv; ripristinano il carcere per il reato di stalking anche se lo stalker risarcisce i danni; aprono alla vendita della cannabis medica nelle farmacie; consentono agli studenti under 14 di poter uscire dalle scuole da soli. Stop invece, con non poche polemiche all’interno dello stesso Esecutivo, alla riforma delle agenzie fiscali (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri).

La fiducia
Sono solo alcune delle principali novità introdotte dal decreto legge collegato alla manovra di Bilancio che ieri ha ottenuto il primo via libera dall’Aula del Senato con l’approvazione del maxiemendamento su cui il Governo ha posto la fiducia. Il provvedimento ha ottenuto 148 sì, 116 no (nessun astenuto) e passa ora alla Camera per la seconda lettura dove nelle intenzioni dell’Esecutivo non dovrebbero esserci spazi per ulteriori modifiche ed una eventuale terza lettura del Senato prima della scadenza del 16 dicembre prossimo.

La rottamazione bis
A “strozzare” ulteriormente i tempi per la conversione in legge e a stoppare sul nascere la voglia di modifiche già manifestata a più riprese dai deputati, c’è anche la nuova scadenza del 7 dicembre prossimo introdotta con l’emendamento che riscrive la rottamazione bis delle cartelle. Entro quella data, che diventa operativa solo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto, si potranno saldare i mancati o insufficienti pagamenti delle prime due rate della rottamazione dei ruoli scadute a luglio e a settembre 2017. Per rispettare i termini e consentire l’adesione dei contribuenti, dunque, il Governo punta a portare al massimo il provvedimento all’esame della Camera lunedì 4 dicembre e ottenere la fiducia già il giorno successivo per consentire una promulgazione lampo e l’entrata in vigore della legge di conversione in tempo per il 7 dicembre.

Altre misure
Tra le misure da segnalare spicca anche quella che prevede la restituzione delle maggiori imposte eventualmente versate per l’anno 2016, dai cosiddetti “impatriati, ossia quei 5.869 “cervelli” fatti rientrare con la possibilità di beneficiare le agevolazioni fiscali introdotte dal 2010 in poi. Capitolo a parte il terremoto. Dove il Governo ha prodotto oltre 30 pagine di emendamento dalla sospensione dei mutui fino al 2020 alla possibilità di affidare la ricostruzione anche alle diocesi. Sul treno “terremoto” sono saliti anche gli isolani di Ischia colpiti dal sisma dell’estate scorsa. Via libera alle correzioni al Dl chieste da Ala, tutte a firma di Antonio Milo, che vanno dalla proroga al 30 settembre 2018 della sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari (già fissata al 19 dicembre 2017), all’esclusione dall'applicazione delle tasse sugli immobili per i fabbricati danneggiati a partire dal 21 agosto. E arrivano anche 30 milioni in tutto (20 per il 2019 e 10 per il 2020).

Anche il tabacco ha tenuto banco ieri. In particolare la stretta sulla vendita on line delle sigarette elettroniche introdotta con un emendamento di Simona Vicari (Ap), per altro finita al centro di insulti a stampo sessista sul suo profilo Facebook. Contro la vendita di liquidi con nicotina per il fumo elettronico nelle sole tabaccherie, si è pronunciato a caldo Massimiliano Mancini, presidente di Anafe, l’associazione che raccoglie i produttori di fumo elettronico aderente a Confindustria: «siamo presidio di legalità e correttezza nel settore del fumo» . Per questo «occorre trovare punto di equilibrio per garantire gettito all’erario e la tutela del settore», ha sottolineato Mancini.

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