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Ok al contratto, via libera negli enti in 8 mosse

Una prima parte dei numerosi adempimenti che gli enti devono effettuare nei prossimi mesi

di Arturo Bianco

Tutti gli enti del comparto delle funzioni locali e regionali devono subito dare concreta applicazione al contratto del personale dipendente stipulato il 16 novembre con i seguenti 8 adempimenti: corresponsione degli aumenti contrattuali, calcolo e corresponsione degli arretrati maturati, corresponsione degli aumenti determinati dai miglioramenti del trattamento economico fondamentale per il lavoro straordinario e la turnazione, calcolo e corresponsione degli arretrati maturati per il lavoro straordinario e la turnazione, calcolo e corresponsione degli arretrati maturati per il personale cessato dal servizio successivamente al 1° gennaio 2019, calcolo degli effetti determinati dai miglioramenti del trattamento economico fino alla data di permanenza in servizio per il personale cessato dal servizio dopo lo 1 gennaio 2019 per le indennità di fine rapporto, pubblicazione del codice disciplinare modificato, nomina della delegazione trattante di parte pubblica.

Questo è solo "l'assaggio" dei numerosi adempimenti che gli enti devono effettuare nei prossimi mesi, con particolare riferimento al termine del 1° aprile, fissato per la revisione dell'ordinamento e dei profili e a partire dal quale applicare la disciplina delle progressioni verticali previste fino al 2025 e del differenziale stipendiale. Non è invece né necessario né opportuno modificare il fondo del 2022 o il contratto decentrato di quest'anno, sia per la parte normativa che per quella economica.

Con la busta paga di dicembre vanno erogati i miglioramenti economici e liquidati gli arretrati, previo accertamento della capienza delle somme stanziate nel bilancio preventivo. Gli arretrati maturati dal 2019 al 2021 sono soggetti a tassazione separata e non entrano nel tetto della spesa del personale.

Occorre calcolare e corrispondere gli aumenti del lavoro straordinario e della turnazione determinati dagli aumenti tabellari anche in questo caso gli arretrati dal 2019 al 2021 vanno assoggettati a tassazione separata. Essi vanno finanziati a carico degli specifici fondi e, in caso di incapienza, utilizzando quello del 2023.

Ai pensionati dal 1° gennaio 2019 vanno corrisposti gli aumenti contrattuali per intero. Per la determinazione delle indennità di fine servizio o rapporto si tiene conto solo degli aumenti maturati alla data di collocamento in quiescenza.

Gli enti devono pubblicare sul proprio sito il nuovo codice disciplinare, per come modificato dal contratto. Questo adempimento costituisce la condizione essenziale per potere irrogare i provvedimenti disciplinari a partire dal quindicesimo giorno dopo la pubblicazione, che deve essere effettuata entro il giorno 1° dicembre, cioè entro i 15 giorni successivi alla stipula.

Entro il 16 dicembre (cioè entro 30 giorni) gli enti, con una delibera della giunta, devono nominare, anche come conferma, la delegazione trattante di parte pubblica e, al suo interno, il presidente, nonché anche individuare l'eventuale sostituto del presidente in caso di assenza.