Urbanistica

Dal Pnrr 8,2 miliardi a Roma per infrastrutture e turismo

Giovannini: alle infrastrutture oltre 7,6 miliardi di fondi Ue e complementari. Garavaglia: 500 milioni per i sei progetti di Caput Mundi. Al Mef nasce una società per gestirli

di Marco Mobili e Giorgio Santilli

Il Pnrr e il fondo nazionale complementare (legato al Pnrr) porteranno a Roma 8,2 miliardi di investimenti soltanto per la mobilità e il turismo. Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, parlando alla tappa romana di «Italia domani», il tour del governo nelle città italiane per spiegare il Recovery Plan, ha fornito un lungo elenco di interventi, per un valore di 7,6 miliardi, destinati a mobilità, risorse idriche, casa, rigenerazione urbana. Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha invece ricordato che ci sono 500 milioni per il progetto Caput Mundi. All'appuntamento è intervenuto il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, che aspetta l'esito dei prossimi bandi per fare un bilancio definitivo del Pnrr per Roma Capitale, ma dice di voler «integrare il futuro di Roma con gli assi strategici Pnrr, con lo sviluppo intelligente, la mobilità sostenibile, l'economia circolare, l'inclusione territoriale».

Le tabelle di Giovannini (in giornata disponibili sull'Osservatorio Pnrr su www.ilsol24ore.com) sommano per il periodo 2022-2026 4.638 milioni di investimenti diretti nella Capitale e 2.967 milioni di risorse attribuite alla Regione Lazio, ma con effetti anche sul comune di Roma. La fetta più importante della torta Mims è quella destinata alla cura del ferro: 3,7 miliardi suddivisi in 2.041 milioni per investimenti ferroviari e Av e 1.656 milioni per trasporto rapida di massa e rinnovo parco autobus. L'opera simbolo è la linea C della metropolitana cui vanno - ha detto Giovannini - 1,6 miliardi. Gualtieri ha chiesto altre risorse per allungare le linee A e B, mentre sarà finanziata integralmente la tranvia Termini-Vaticano-Aurelio. Altri capitoli particolarmente ricchi dei finanziamenti Mims sono le strade e autostrade (1.696 milioni), mentre 1,3 miliardi finanzierà i progetti per il Giubileo 2025.

Da segnalare con una particolare valenza strategica i 354 milioni per la questione abitativa (case popolari e housing sociale) e la rigenerazione urbana. Ci sono anche 56 milioni per la mobilità ciclistica, 159 milioni per i porti, 160 milioni per le infrastrutture idriche, 169 per la giustizia e, infine, 12 milioni per il fondo progettazione. Il turismo può contare su 500 milioni euro interamente destinati alla Capitale dal piano Caput Mundi. Come ha spiegato Garavaglia si tratta di «mezzo miliardo di euro di risorse per Roma tra centro e periferie: l'obiettivo è quello di gestire meglio i flussi turistici nel tempo e nello spazio». Per Garavaglia sarà importante farsi trovare pronti al momento delle riaperture e soprattutto far alzare quelle percentuali «che all'inizio dell'anno vedono l'Italia tra i Paesi più cliccati tra le mete da raggiungere e poi a fine anno invece quei numeri collocano l'Italia al quinto o al sesto posto».

Non solo. «Tra poco, ha aggiunto Garavaglia, dopo averlo dimenticato a causa del lockdown, ci ritroveremo di nuovo con il problema dell'overtourism, con alcuni poli attrattori, con tanto turismo di massa e tanti bellissimi luoghi con pochi visitatori. Dobbiamo riuscire a distribuire meglio i flussi durante tutto l'anno e non solo al Colosseo e al Pantheon, ma su tutto il territorio». Il progetto Roma Caput Mundi si declina in sei misure: Grandi opere sul patrimonio romano; Da Roma pagana a Roma cristiana nell'ottica del Giubileo 2025 con il recupero dei percorsi storici e dei grandi "cammini" come quelli di Santiago del Compostela; La città condivisa, con la riqualificazione delle periferie per avere più poli attrattori; Mi tingo di verde per valorizzare parchi e ville; Digitale per Roma 4.0; A mano tesa, per aumentare l'offerta culturale nelle periferie e l'integrazione sociale. Per la gestione dei 600 milioni è in arrivo una società ad hoc presso il ministero dell'Economia. C'è poi Tor Vergata su cui il ministro del Turismo sottolinea la necessità di un intervento su misura, al di fuori del progetto Caput Mundi visto che si tratterebbe di un intervento più funzionale alla candidatura della Capitale all'Expo 2030.

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