Personale

Piao, necessario valorizzare specificità e diverso grado di maturazione dei sistemi di programmazione dei vari comparti

I decreti attuativi sul Piao presentano alcuni nodi che dovranno essere affrontati in fase di attuazione

di Denita Cepiku e Enrico Deidda Gagliardo

Il Piao nasce dall'esigenza di semplificare e migliorare la programmazione orientandola verso la creazione di Valore Pubblico, da misurare in termini di impatti generati dalle politiche sul livello di benessere economico, sociale, ambientale e/o sanitario complessivo di cittadini e imprese.

Il Piao è stato progettato per rispondere a 5 criticità degli strumenti programmatici, attraverso 5 criteri di qualità: semplificazione, selettività, adeguatezza, integrazione, finalizzazione al Valore Pubblico.

I sistemi di programmazione sono sempre stati caratterizzati da bassa coerenza interna, da contenuti adempimentali e da processi e documenti frammentati, frutto della sedimentazione legislativa. Un Piao di qualità punta alla 1) semplificazione quantitativa dei piani (performance, anticorruzione, azioni positive, lavoro agile, fabbisogni e formazione del personale) e alla 2) selezione qualitativa degli obiettivi prioritari.

Un altro problema, non meno critico vista l'abbondanza di risorse in arrivo, è quello della scarsa capacità di programmazione, specie strategica, testimoniata dalla bassa qualità e dall'alta autoreferenzialità di obiettivi e indicatori. Un Piao di qualità risponde a queste criticità puntando su 3) adeguatezza informativa (obiettivi sfidanti, indicatori multidimensionali, target incrementali); 4) integrazione orizzontale, tra silos programmatici, e verticale, dalle strategie agli obiettivi di performance operativa, di gestione dei rischi e di miglioramento organizzativo e professionale; 5) orientamento al Valore Pubblico, come risposta ai bisogni emersi da analisi del contesto e degli stakeholder, da parte di tutte le sezioni del Piao.

Un Piao di qualità è un'opportunità storica per rendere le Pa volano di sviluppo del Paese. Ma quali sono le condizioni per il successo e i nodi da sciogliere?

I benefici non sono automatici e anche in altri paesi è stato necessario un processo di apprendimento. Affinché i Piao 2023 contribuiscano a creare Valore Pubblico è necessario investire in condizioni abilitanti quali competenze, cultura organizzativa e partecipazione: occorre attivare un team per l'integrazione composto dai vertici organizzativi, dai responsabili delle politiche e delle menzionate prospettive programmatiche (senza dimenticare bilancio, digitalizzazione, comunicazione e relazioni con i cittadini), nonché dagli stakeholder.

I decreti attuativi sul Piao presentano alcuni nodi che, presumibilmente, verranno affrontati in fase di attuazione. Le future linee guida dovranno valorizzare le specificità e il diverso grado di maturazione dei sistemi di programmazione dei vari comparti (Pa centrali, aziende sanitarie, regioni, enti locali, università ed Epr). Sarebbe opportuno, poi, chiarire il collegamento con la valutazione organizzativa e individuale e prevedere un report del Piao per monitorare in modo integrato il livello di Valore Pubblico generato.

Insomma, la qualità dello strumento dipende dalla qualità del processo e dei soggetti che vi partecipano e il suo successo è raccontato dall'uso delle informazioni da parte dei decisori e dei cittadini.

La rivoluzione del Piao è partita. Volgendo già lo sguardo verso il 2023 tocca alle Pa decidere se appiattirsi sull'ennesimo adempimento oppure accettare la sfida di costruire un piano semplificato, selettivo, adeguato, integrato e, soprattutto, finalizzato a creare e a proteggere il Valore Pubblico.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©