Fisco e contabilità

Pioggia di cartelle pazze sull’Irap degli enti per un baco delle Entrate

Il gestionale non riconosce i crediti che derivano da dichiarazioni integrative

di Francesco Vegni e Nicola Tonveronachi

In questi giorni stanno pervenendo a numerosissime Pa, soprattutto locali, avvisi bonari dell’agenzia delle Entrate conseguenti ai controlli automatizzati riferiti alle dichiarazioni Irap 2018 e 2019.

Gli avvisi evidenziano nella quasi totalità dei casi un minor credito Irap retributivo, risultante dal rigo IR32, campo 6 («Eccedenza precedente dichiarazione») della dichiarazione Irap 2020 (riferita all'anno 2019), conseguente alla mancata “lettura”, da parte del gestionale dell’Agenzia, del maggior credito risultante dal Quadro IS, Sezione XVII della dichiarazione Irap 2019 (riferita all’anno 2018), che va a sommarsi al credito risultante dal rigo IR32, campo 14 («Importo a credito»).Questa mancata lettura non ha apparentemente alcuna motivazione, atteso che il gestionale delle Entrate dovrebbe, in automatico, considerare come credito complessivo risultante dalla precedente dichiarazione, da incrociare con il rigo IR32, campo 6 («eccedenza precedente dichiarazione»), l’importo risultante dal rigo IR32, campo 14, comprendente anche i crediti risultanti dal Quadro IS, Sezione XVII.Il gestionale invece, non riconoscendo la quota di credito riportato nel Quadro IS, Sezione XVII - legittimo in quanto conseguente al reinvio, entro il 31 dicembre dell’anno precedente, delle dichiarazioni Irap “integrative” riferite all’ultimo quinquennio - evidenzia automaticamente un credito in eccesso nel rigo IR32, campo 14, della dichiarazione Irap 2019. Questo, essendo stato riportato a nuovo nel rigo IR32, campo 6, della dichiarazione Irap 2020 e compensato dalla Pa nel 2019 (in via diretta tramite compensazione verticale, versando di meno in corso d’anno secondo quanto previsto dalle istruzioni ministeriali), viene equiparato a un omesso versamento, con sanzioni e interessi.

Spesso si parla di importi ingenti, atteso che le dichiarazioni “integrative” si possono anche riferire al quinquennio precedente, quindi con crediti consistenti.

Le istruzioni al Modello Irap, con riferimento al rigo IR32, campo 14, e al Quadro IS, Sezione XVII, prevedono:

O Rigo IR32, campo 14: indicare «l’ammontare dell’Irap a credito derivante dalla differenza, se positiva, tra la somma degli importi di colonna 5, 6, 9 della presente sezione e di colonna 5 dei righi della sezione XVII del quadro IS per i quali è compilata la colonna 3 con lo stesso codice regione indicato in colonna 1 della presente sezione III e l’importo della colonna 4»;

O Quadro IS, Sezione XVII: «Per i soggetti che determinano la base imponibile nel quadro IK (sez. I), gli importi delle colonne 5 dei righi da IS92 a IS96 per i quali è compilata la colonna 3 devono essere portati in diminuzione degli importi di colonna 11 o in aumento degli importi di colonna 14, della sezione III del quadro IR».

I software di Pa e intermediari si sono uniformati alle istruzioni, ma i controlli automatizzati continuano a rilevare l’anomalia.

Questa, oltre allo sconcerto, determina un aggravio di lavoro anche in capo agli uffici pubblici che si sono occupati a suo tempo di inviare telematicamente le dichiarazioni Irap interessate. Lavoro e tempo impiegato che potrebbe essere evitato se l'Amministrazione finanziaria decidesse di correggere il problema tecnico

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