Amministratori

Il richiamo di Mattarella: garantire i diritti a Nord e Sud

Il Capo dello Stato parla di coesione e welfare: «C’è la minaccia dell’aumento della povertà». Sul Pnrr «si gioca il futuro» e invita i sindaci a rifuggire dal «particulare»

di Lina Palmerini

Davanti ai sindaci italiani, Mattarella mette insieme tanti temi che sono nella loro agenda, dall’attuazione del Pnrr sul quale «non possiamo permetterci ritardi», alla necessaria «coesione territoriale» che sembra un richiamo ora che si discute di una legge sull’autonomia, «punti fermi sono la garanzia dei diritti dei cittadini, che al Nord come nel Mezzogiorno, nelle città come nei paesi, nelle metropoli come nelle aree interne, devono poter vivere la piena validità dei principi costituzionali».

Ma ieri ha parlato pure di welfare «colonna portante del nostro sistema costituzionale» ma che è messo a dura prova dal contesto economico con «la concreta minaccia per l’aumento delle povertà». Parole dette nel giorno in cui viene varata la legge di bilancio esposta a un clima sociale diventato più aspro.

C’è da dire però che il capo dello Stato, ieri a Bergamo per il convegno dell’Anci, comincia col ricordo di ciò che ha vissuto la città con il Covid e con un invito a non dimenticare. «Celebrare qui la vostra assemblea vuol dire consapevolezza delle lezioni derivanti dalla pandemia. Un appello severo e non effimero alla responsabilità». Quella fase, ricorda, ha dato più senso al ruolo della sanità territoriale e dei Comuni, ma anche dell’Europa che ha saputo compiere «scelte coraggiose di chiaro segno comunitario». Il capo dello Stato sembra dire che oggi ci aspetta un altro pezzo di cammino vista la crisi energetica e la necessità di affrontarla con scelte condivise ma intanto c'è una scommessa che ci affida la Ue con il Pnrr. «Il modo con il quale sapremo usare i fondi condizionerà una parte del futuro. È un appuntamento che l’Italia non può eludere».

Non è un appello a caso visto che il prossimo anno il grosso dell’attuazione del Piano Ue è sulle spalle degli enti locali, non senza qualche preoccupazione visto che l'efficienza non è una cifra di molte realtà. E poi c’è un invito diretto proprio ai sindaci a rifuggire quella tentazione del “particulare” che è «un ristretto orizzonte. Non si farebbe neppure il bene della propria comunità se si immagina contrapposto a quello di altre comunità o di quella nazionale». Viene in mente l’episodio della battaglia per il rigassificatore di Piombino ma non fa esempi. Sta però al fianco degli amministratori quando parla di legalità, non solo sostenendo i sindaci in prima linea sulla lotta contro la criminalità ma pure a proposito dei rischi a causa di un quadro giuridico non sempre chiaro. «Occorre definire con più coerenza lo status giuridico degli amministratori e i confini delle loro responsabilità».

La chiusura del discorso è uno sguardo fuori da noi, dove si combattono battaglie lontane ma vicine ai nostri valori: dalla guerra scatenata da Putin su cui serve una «pace giusta e necessaria» che è quella «capace di restituire al Paese la piena indipendenza violata» alla «distruzione delle attese di libertà degli afghani e la coraggiosa lotta delle donne e dei giovani dell’Iran».

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