Appalti

Codice appalti, sulla parità di genere la prima modifica ancora prima dell'entrata in vigore

Palazzo Chigi annuncia un emendamento al Dl Pa per correggere il Dlgs 36/2023 sulla certificazione delle pari opportunità

di Mauro Salerno

È già scattata la corsa ai correttivi del nuovo codice appalti. E questa volta non si attende neppure l'entrata in vigore in calendario per il primo luglio. Mentre negli ambienti governativi cominciano già a circolare le richieste e le ipotesi di correttivi ben più corposi, da Palazzo Chigi arriva la notizia che un primissimo cambiamento all'articolato del Dlgs 36/2023 andato in Gazzetta solo poche settimane fa, arriverà con il decreto legge sulle Pa attualmente in discussione alle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera.

È una nota ufficiale di Palazzo Chigi a far sapere che il governo, come autorizzato in Consiglio dei ministri, presenterà un emendamento al Dl Pa che «riguarda la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici, confermando, anche nell'ambito della nuova disciplina recata dal decreto legislativo n. 36 del 2023 in vigore dal prossimo mese di luglio, il riconoscimento di premialità in favore delle imprese che adottano politiche tese al raggiungimento delle parità di genere comprovata dal possesso della relativa certificazione rilasciata ai sensi dell'articolo 46 - bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna».

Il primo intervento riguarderà il caldissimo tema della parità di genere su cui la polemica politica si era già scatenata al momento della presentazione del testo del nuovo codice in Parlamento.

In pratica, l'emendamento punta a eliminare la possibilità per le imprese di autocertificare l'adozione di misure per la parità di genere e dunque accedere alle relative premialità in termini di punteggio assegnate nelle gare. Gli interventi dovranno invece essere comprovati dalla certificazione prevista dall'articolo 46-bis del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna.

È la prima modifica al nuovo codice di cui si ha notizia. Se ne attendono/temono altre. E chissà se l'attesa di un minimo di stabilità delle regole del settore, alle prese con l'adeguamento alle novità di una riforma così corposa, alla fine verrà rispettata.

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