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Draghi incassa il sì di von der Leyen - «Giornata dell’orgoglio italiano»

di Gerardo Pelosi

Foto di scena e musiche di Nino Rota e Nicola Piovani fanno da cornice, nel pomeriggio di ieri, a un grande “spot” nel Teatro 10 di Cinecittà (ente che godrà, tra l’altro, di un finanziamento europeo di 300 milioni). Padroni del set per una volta la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il premier italiano, Mario Draghi.

Tra fasci di luce e atmosfere ovattate si celebra il via libera definitivo della Commissione all’Italia di stanziamenti per un totale di 191,5 miliardi di Euro. Il primo assegno da 24,9 miliardi («valore di una vecchia legge Finanziaria», commenta Draghi) è in arrivo tra poche settimane.

Una «giornata dell’orgoglio» e «un’alba della ripresa dell’economia italiana» la definisce Draghi e la presidente della Commissione segnala «il pieno sostegno» della Commissione europea all’Italia. Si tratta, spiega ancora von der Leyen di «un’opportunità generazionale per investire nella forza dell’Italia, per fare dell’Italia un motore di crescita in Europa».

Draghi riconosce la doppia responsabilità che ha il Governo nei confronti dei cittadini italiani e di quelli europei che, un anno fa e non senza qualche reticenza iniziale, hanno deciso di concedere all’Italia quasi un terzo dell’intero ammontare del Nex Generation Ue. Ma il premier italiano è ottimista: «Rispetto al passato questa volta ci sono due elementi che fanno sperare in una gestione virtuosa dei fondi: la volontà politica di fare le riforme e la capacità amministrativa».

La giornata di ieri è vista solo come un inizio, precisa Draghi, «la sfida ora è l’attuazione del piano, bisogna assicurarci che i fondi siano spesi tutti e soprattutto bene, nel segno dell’onestà».

L’Italia punta a «una ripresa significativa – aggiunge il premier - ma che abbia al centro l’inclusione sociale e la sostenibilità. Spesso - riconosce il premier - le riforme creano cambiamenti e sono anche momenti di crisi. Poter avere un grande programma di investimenti insieme alle riforme è molto importante».

A giorni, spiega sempre Draghi, «in Consiglio dei ministri arriverà la riforma delle giustizia, una delle matasse più difficili da sbrogliare, a giugno appalti e concessioni, a luglio ci sarà la legge sulla concorrenza».

Draghi non ha dubbi: il Pnrr dell’Italia investe nella transizione verde e in quella digitale e rispetta i criteri stabiliti con la Commissione. Concorda la von der Leyen che lo giudica «ambizioso, con lo sguardo lungo e in grado di aiutare a costruire un futuro migliore per gli italiani e per l’Ue». Prevede, tra l’altro , «riforme cruciali per tagliare i lacci burocratici nella pubblica amministrazione e rendere la giustizia più efficiente. Riforme anche nel settore pubblico e una legge sulla concorrenza che verrà attuata nel 2021, che ci si aspetta riduca il tempo per facilitare i contratti per il settore pubblico, e una riforma del sistema finanziario».

Il cronoprogramma stabilito dalla Commissione è già in azione: «Stiamo raccogliendo – annuncia la von der Leyen - i capitali sui mercati e se entro quattro settimane il Consiglio approverà il piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia, come penso che farà, allora potremo procedere al primo esborso previsto da Next Generation Eu, nell’ordine del 13% delle somme previste per 24,9 miliardi di euro». Il tutto con benefici notevoli: il Pnrr creerà, dice la presidente della Commissione, oltre 240mila nuovi posti di lavoro entro il 2026.

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