Fisco e contabilità

Dal decreto Aiuti ter i fondi sul caro prezzi degli interventi del Piano complementare

Le indicazioni operative nella nota di lettura del decreto redatta da Anci

di Patrizia Ruffini

A fronte del caro materiali, sono preassegnati contributi aggiuntivi del 15 per cento agli enti locali attuatori degli interventi del piano complementare al Pnrr. L'articolo 29 del Dl 144/2022 (decreto Aiuti-ter) estende la procedura semplificata per ottenere risorse destinate a fronteggiare l'aggiornamento dei prezzari delle opere pubbliche avviate dopo il 18 maggio e fino al 31 dicembre 2022. Come evidenziato nella nota di lettura del decreto Aiuti-ter redatta da Anci, l'accesso alla procedura semplificata è previsto per i seguenti interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr:
• interventi per le aree del terremoto verificatosi nel 2009 e 2016;
• strategia Nazionale Aree Interne - Miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade, inclusa la manutenzione straordinaria rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico o a situazioni di limitazione della circolazione;
• sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica;
piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali.

Nello specifico, la procedura semplificata - disciplinata dai commi 2 e 3 dell'articolo 7 del Dpcm 28 luglio 2022 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 213 del 12 settembre) - prevede un meccanismo di preassegnazione automatica (senza istanza), per ciascun intervento, di un importo aggiuntivo del 15 per cento rispetto a quello attribuito con il provvedimento di conferimento. Tale preassegnazione costituisce titolo per l'accertamento dell'ulteriore contributo a bilancio.

A differenza della disciplina semplificata prevista per l'attuazione degli interventi del Pnrr, per l'attuazione di quelli del Pnc gli enti locali possono, previa dimostrazione di un fabbisogno maggiore, accedere anche alla procedura ordinaria.

Il decreto Aiuti-ter cerca, poi, di puntellare il caro bollette di comuni, province, imprese di trasporto locale, società sportive, enti del terzo settore e luoghi della cultura. L'intervento più rilevante, per 200 milioni di euro, è diretto a sostenere il pagamento delle bollette energetiche degli enti locali. Con questa quarta tranche i contributi salgono a 1,02 miliardi di euro (ripartiti in 860 milioni per Comuni e 160 per Province e Città metropolitane).

Ulteriori 100 milioni di euro sono diretti a finanziare il contributo dei maggiori costi (del quarto trimestre 2022) per l'acquisto del carburante per l'alimentazione dei mezzi di trasporto locale e regionale su strada, lacuale, marittimo e ferroviario.

Ancora, per fronteggiare l'aumento dei costi dell'energia termica ed elettrica è incrementato di 50 milioni di euro il fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano. Le risorse saranno utilizzate per concedere contributi a fondo perduto a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche, degli enti di promozione sportiva e delle federazioni sportive (anche paraolimpiche), che gestiscono impianti e piscine.

Ulteriori 120 milioni di euro sono, poi, riservati a contenere i maggiori costi energetici sostenuti dagli enti del terzo settore, con particolare riguardo a quelli che gestiscono servizi sociosanitari rivolti a persone con disabilità. Sono altresì stanziati 50 milioni per il riconoscimento di un contributo straordinario destinato a tutti gli enti del terzo settore (iscritti al Registro) indipendentemente dal settore di attività.

Sono previsti, inoltre, 40 milioni di euro per mitigare il caro energia elettrica e gas di sale teatrali, da concerto, cinematografiche, istituti e luoghi della cultura.

Per fronteggiare il caro energia nelle scuole paritarie sono ulteriormente stanziati 30 milioni di euro.

Infine, il decreto proroga al 31 dicembre 2022 le misure di semplificazione in materia di canone unico patrimoniale per occupazione di suolo pubblico.

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