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Comuni, i sindaci chiedono l'abrogazione della la legge Severino

Ali sarà con l'Anci il prossimo 7 luglio a Roma a manifestare per difendere la dignità dei sindaci

di Daniela Casciola

Via la legge Severino e una riforma a trecentosessanta gradi che dia dignità al ruolo dei sindaci. É la richiesta espressa da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e Presidente nazionale ALI, Autonomie Locali Italiane, nel suo intervento di apertura all'Assemblea nazionale dell'associazione in corso a Bologna. Per questo ALI sarà con l'Anci il prossimo 7 luglio a Roma a manifestare per difendere la dignità dei sindaci, chiedendo che sia abrogata la legge Severino.

I sindaci non chiedono l'immunità, come ha sottolineato anche la sindaca di Crema Stefania Bonaldi durante il suo intervento in Assemblea Ali (+si veda anche NT+ Enti locali & edilizia dell'8 giungo). «Noi sindaci chiediamo serenità – ha spiegato Ricci – vogliamo ascoltare la città, stare in mezzo ai cittadini, ma poi come sindaci dobbiamo decidere, e nel momento delle decisioni noi vogliamo essere sereni e lavorare senza avere paura. Una persona è colpevole dopo il terzo grado di giudizio, se non riconosciamo questo significa che non siamo garantisti. E in questo senso anche l'abuso di ufficio così com'è non va bene, va abrogato o profondamente modificato.

Il Parlamento ha una grande responsabilità, anche sul tema dell'incandidabilità dei sindaci, sottolinea Ricci.

«Promuoviamo noi come sindaci una proposta di legge popolare bipartisan sulla responsabilità penale dei primi cittadini, dal superamento della legge Severino alla candidabilità dei sindaci alle politiche», ha affermato Mattia Palazzi, presidente Ali Lombardia e sindaco di Mantova durante l'Assemblea Nazionale Ali a Bologna.

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