Pnrr, allerta Corte Conti Ue sui ritardi: in Italia nodo 2026
A fine 2023 distribuiti solo 213 miliardi su 724 (il 29,4%), e metà di questi fondi non avevano raggiunto i destinatari: Roma prevede nell’ultimo anno il 62% degli investimenti
Il Recovery Plan viaggia a ritmi decisamente più lenti del previsto. Il problema riguarda tutta Europa, ma investe da vicino l’Italia per due ragioni: le dimensioni del nostro Pnrr, il più grande d’Europa, e la sua scansione temporale, che tra inciampi nella spesa effettiva e rimodulazioni concentra una quota sempre più imponente di interventi nell’anno di chiusura del programma, il 2026.
Il quadro è tracciato dalla Corte dei conti Ue, istituzione diventata nel tempo sempre più centrale nel controllo...
Cup, il peso specifico delle occupazioni di suolo pubblico
di Alessandro Merciari (*) - Rubrica a cura di Anutel