Concorso Poligrafico, fuori Cino Zucchi: restano otto in corsa
«In fase di apertura delle buste tecniche, la Commissione, visionando i campi deputati a contenere i files da valutare, ha riscontrato la presenza della firma digitale di Zucchi Cino Paolo, riconducibile al Consorzio ordinario costituendo Ceralacca». La svista occorsa durante la compilazione della documentazione informatica è costata alla cordata l’esclusione dal concorso per la riqualificazione della sede del Poligrafico nel quartiere Esquilino, a Roma.
La determina del 22 gennaio scorso firmata dal Rup stabilisce «di escludere dal concorso di progettazione il concorrente, a fronte della presenza della firma digitale di Zucchi Cino Paolo, riconducibile all’anzidetto Consorzio ordinario costituendo Ceralacca per aver sottoscritto tutti gli elaborati e i documenti della busta virtuale B violando il carattere di anonimato dello stesso concorso».
La cordata Ceralacca riuniva, oltre a Cino Zucchi, l’ingegnere strutturista Paolo Rocchi (che partecipa con la sua società), Atelierstudio Partners, l'engineering SM Ingegneria. Di questa cordata fa parte (tra gli altri consulenti) anche ABCittà, una cooperativa sociale formata da professionisti specializzati nella progettazione partecipata.
L’uscita di scena della cordata - ovviamente salvo eventuali ricorsi - si aggiunge alla rinuncia, comunicata nei mesi scorsi, del raggruppamento che includeva l’architetto e premio Pritzker Eduardo Souto De Moura. Pertanto, dei 10 finalisti selezionati inzialmente, restano in corsa otto concorrenti (con relative cordate): lo studio romano Abdr, lo studio Atelier di Alfonso Femia, il raggruppamento con Bodin et Associés, la cordata fiorentina guidata da Guicciardini & Magni, la cordata italo-tedesca con Insula e quella guidata dall'engineering 3TI. E ancora: il gruppo di Isolarchitetti (con Rafael Moneo) e, infine, la cordata con Rudy Ricciotti e Gianluca Peluffo.
LA COMPOSIZIONE DELLE CORDATE
LA DETERMINA DI ESCLUSIONE FIRMATA DAL DEL RUP
