Appalti

Puglia, 120 milioni per potenziare gli impianti pubblici di trattamento dei rifiuti

di Vincenzo Rutigliano

Un piano industriale da 180 milioni di euro - di cui 120 già finanziati con fondi Fesr e del patto per la Puglia - per potenziare l'impiantistica per la gestione dei rifiuti in Puglia, rendere la Regione autosufficiente e dar vita all'economia circolare. Il piano prevede la realizzazione, entro 36 mesi, di 12 nuovi impianti pubblici di trattamento dei rifiuti, tra i quali quello di trattamento e recupero di carta e cartone a Ugento (Lecce), plastica a Monte Sant'Angelo (Fg), vetro a Foggia, di rifiuti da spazzamento stradale a Molfetta e Statte, trattamento del percolato a Trani e Brindisi e per il compostaggio a Pulsano e Foggia. I siti sono già stati individuati, non presentano vincoli particolari per cui sarà possibile ottenere pareri abbreviati sull'iter autorizzatorio evitando contestazioni da parte dei Comuni.

Nel piano le discariche hanno un ruolo marginale - la Regione prevede infatti di non aprirne di nuove – e l'impiego di quelle esistenti è residuale perchè l'obiettivo prioritario rimane il recupero e il riciclo con percentuali sempre maggiori di rifiuto.

Fino alla realizzazione dei nuovi impianti di trattamento, bisognerà però continuare a fare i conti con la proprietà privata di quasi tutte le discariche esistenti nella Regione, tema che sta molto a cuore ai sindaci pugliesi che, attraverso l'Anci, hanno protestato per i ritardi della Regione sulla impiantistica e sul piano regionale dei rifiuti, ancora in corso di approvazione, perchè non vogliono applicare altri aumenti della Tari da scaricare sui cittadini.
Sul punto l'Ager, l'agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, ha trovato un accordo con i gestori delle discariche private – Canosa, Taranto-Brindisi e Statte – per lasciare invariato il prezzo di conferimento, sino al 31 luglio del 2020, cioè 100 euro a tonnellata, oltre ecotassa e Iva, di rifiuti indifferenziati e dell'umido, con un ristoro, per i comuni interessati agli impianti finali di smaltimento previsti nel piano da 120 milioni, di 0,75 euro a t.di rifiuto conferito. Alla nuova impiantistica, si aggiunge un altro obiettivo previsto da Ager per gli inizi del 2020, ovvero il superamento della soglia del 65% di raccolta differenziata, oggi oltre il 50% in quasi tutti gli Aro nei quali è partito il porta a porta spinto.

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