Progettazione

A Trieste Guillermo Vázquez Consuegra firma con Politecnica il nuovo Museo del mare al Porto Vecchio nello storico Magazzino 26

di Mariagrazia Barletta

A circa quindici anni dall'apertura di Galata, il Museo del Mare nella vecchia darsena di Genova, Guillermo Vázquez Consuegra firma il nuovo museo di Trieste. Anche questa volta dedicato al mare. E, ancora una volta il punto di partenza è l'archeologia industriale. L'ambiente: sempre quello portuale. Il nuovo contenitore espositivo sarà infatti realizzato nel Porto Vecchio di Trieste, all'interno del Magazzino 26. La cordata dello studio di Siviglia comprende più progettisti italiani, quali: Politecnica Ingegneria e Architettura, Consilium, Cooprogetti, Monica Endrizzi, Filippo Lambertucci, Mads & Associati, Sgm Consulting e Re. Te. Realizzazioni Tecniche. Questa volta il progetto è stato scelto non con un concorso di progettazione, come a Genova, bensì con una gara, risultata comunque molto attrattiva. Hanno presentato offerte nomi più che noti del panorama nazionale e internazionale dell'architettura, come David Chipperfield Architects, Oma, Bofill Arquitectura, Cruz y Ortiz Arquitectos, Archea Associati, Atelier(s) Alfonso Femia, Artelia Italia, Obr Open Building Research, Isola Architetti, Mario Cucinella Architects e Gnosis Progetti.

Nel Magazzino 26 sarà valorizzata, con un'esposizione che si preannuncia coinvolgente (tecnologie moderne e realtà aumentata saranno applicate allo storytelling), la collezione dell'attuale Civico Museo del Mare di Trieste, che ha sede nell'ex Lazzaretto di sanità (un edificio storico di via Campo Marzio). Il ricco patrimonio tra l'altro ripercorre l'evoluzione della navigazione, mettendo in mostra dalle triremi romane, alle galere veneziane fino ai più moderni yacht. Il nuovo polo si estenderà su una superficie di 8.500 mq e andrà a riqualificare gli spazi pubblici all'aperto, grazie anche alla creazione di un nuovo boulevard che, impreziosito da importanti reperti della storia nautica nazionale, diventerà il punto di partenza del percorso di visita. L'obiettivo è dotare la città di una struttura di richiamo nazionale e internazionale, capace di attrarre importanti flussi turistici, un contenitore che metta insieme cultura, servizi e ricerca, generando al contempo un nuovo luogo di incontro, di svago e socializzazione. Oltre ad esporre le collezioni esistenti e a permetterne l'implementazione, il nuovo museo ospiterà una sezione permanente dedicata ai bambini (il children's museum), una biblioteca, una sala per conferenze, atelier didattici, servizi e darà spazio anche a collezioni naturalistiche.

Interventi di tutela e valorizzazione daranno nuova vita agli interni. Con l'operazione di valorizzazione e di rifunzionalizzazione si recupererà il più grande edificio del Porto Vecchio (lungo ben 248 metri). In tutto 180mila metri cubi distribuiti su cinque livelli (quattro fuori terra e un seminterrato), costruiti negli ultimi anni dell'Ottocento. Il progetto prevede inoltre anche l'inserimento di elementi contemporanei all'interno dell'edificio, tra cui aperture sulla copertura che permetteranno di inondare di luce le sale ipostile.
Il progetto di rinascita dell'ex magazzino prende avvio con la sdemanializzazione del Porto Vecchio e il suo passaggio al patrimonio disponibile del Comune. Va inoltre inquadrato in un piano più ampio che ha come obiettivo la valorizzazione delle aree comprese nel compendio portuale. Più nel dettaglio, la riqualificazione del Porto Vecchio fa parte del Piano stralcio cultura e turismo di competenza del Mibact, per il quale sono stati stanziati 50 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Un piano concretizzatosi a partire da maggio 2016, con la firma del protocollo di intesa da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri, del ministero dei Beni culturali, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste e dell'Autorità portuale (poi AdSP del Mare Adriatico orientale), cui ha fatto seguito un accordo operativo con il quale sono stati individuati i soggetti attuatori dei vari interventi, che comprendono anche il Museo del Mare.

Per quest'ultimo - che conta su una disponibilità finanziaria di 33 milioni di euro (l'importo dei lavori è stimato in circa 20,2 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 7 milioni per l'allestimento) - è il Comune il soggetto attuatore (la Regione coordina l'attuazione degli interventi sull'intera area portuale). Il Magazzino 26 è già stato oggetto di interventi di recupero che hanno interessato l'involucro, le strutture e gli interni della testata Nord (i relativi lavori sono stati ultimati nel 2008). Saranno necessari ulteriori restauri che secondo le linee di indirizzo alla progettazione dovranno essere eseguiti nel rispetto della costruzione originaria. Ovviamente, trattandosi di una struttura di interesse culturale, il progetto (sviluppato fino all'esecutivo dalla cordata vincitrice) sarà portato avanti in accordo con la Soprintendenza.

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