«Accelerare l'attuazione del collegato ambientale 2015». Lo sollecita la Commissione Ambiente
Riprendere tra le mani l'attuazione del collegato ambientale che, dopo una fase di accelerazione, sta di nuovo frenando. È questo il senso della prima discussione di merito sulla Nota di aggiornamento del Def in commissione Ambiente alla Camera. L'elenco dei provvedimenti attuativi da completare a valle della legge n. 221/2015 è molto lungo: ci sono i bonus per le bonifiche dei capannoni, il fondo progettazione per l'amianto, le regole sul danno ambientale, le bonifiche e la gestione dei rifiuti. Tutti capitoli sui quali l'attività del Governo, nonostante gli annunci, è nettamente in ritardo.
Ad analizzare il Def in commissione è stato il relatore del parere Enrico Borghi (Pd), che si è concentrato soprattutto sul capitolo dedicato alle riforme. «Per quanto riguarda le politiche in materia di ambiente, nella Nota si segnala che sono in corso di attuazione le principali disposizioni del cosiddetto collegato ambientale (legge n. 221 del 2015)». Su alcune di queste sono stati completati i lavori, anche se i testi devono ancora essere pubblicati per completare l'iter: il decreto per la definizione delle modalità e dei termini per la concessione del bonus amianto sulla bonifica dei capannoni e il decreto per la disciplina del funzionamento del Fondo per la progettazione degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto della Pa. Su questi testi bisogna accelerare.
Un capitolo a parte riguarda l'attuazione della delega relativa alla remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali: si tratta delle regole per il pagamento di servizi legati alla salvaguardia di sistemi ecologici. Per il Governo «è in fase di avanzamento e da concludere entro il 2017», ma Borghi ricorda che la delega «è scaduta il 2 agosto scorso».
Il cronoprogramma degli interventi in materia ambientale prevede, poi, che nel 2016 vengano adottate altre misure: bonifiche e danno ambientale, con interventi volti alla semplificazione delle bonifiche per i soggetti estranei alla contaminazione, riforma delle bonifiche dei siti di interesse nazionale e gestione dei rifiuti, con interventi sull'autorità di regolamentazione e progressivo passaggio dalla tassa alla tariffa.
Il cronoprogramma del Def, poi, colloca nel 2017 l'adozione del cosiddetto "Green act", un sistema di norme in materia di fiscalità ambientale, economia circolare, energie rinnovabili e mobilità. Il problema è che questo provvedimento era stato già inserito nell'ultimo Def, che l'aveva calendarizzato per il 2016. La commissione, già lo scorso anno, «aveva segnalato la necessità che le misure previste nel Green Act trovino più opportunamente collocazione nell'ambito della prossima legge di stabilità, al fine di garantirne un'attuazione già a partire dagli inizi del prossimo anno».
In materia di appalti pubblici, il Def fa il punto sulle linee guida approvate dall'Anac. «Si tratta di un processo articolato, sul quale la commissione sta svolgendo un attento monitoraggio, nell'ambito dell'indagine conoscitiva con la commissione Lavori pubblici del Senato, allo scopo di acquisire elementi di informazione e di valutazione non solo sullo stato di attuazione della nuova disciplina sui contratti pubblici, ma anche sulle eventuali ipotesi di modifica». Da questo lavoro verrà fuori una proposta che sarà integrata nel decreto correttivo che andrà approvato entro aprile del 2017.
Infine, un passaggio sul tema della prevenzione sismica e degli ecobonus. «La commissione ha segnalato in più atti di indirizzo e in occasione dell'esame di vari provvedimenti l'esigenza di rendere stabili e strutturali queste detrazioni, includendovi ed estendendo in maniera permanente anche il consolidamento statico ed antisismico degli edifici, tematica questa divenuta di attualità in conseguenza dei recenti eventi sismici».
Questa esigenza sarà ribadita anche nel quadro del parere sul Def, in attesa delle scelte che il Governo farà nel quadro della legge di Bilancio.