Imprese

Acqua, nel 2023 investimenti per 3,2 miliardi

Presentate le previsioni della Fondazione Utilitatis con Cdp, Istat e Utilitalia

di Cheo Condina

Per il servizio idrico italiano nel 2023 sono programmati investimenti, riferiti alle sole gestioni industriali, per complessivi 3,2 miliardi. È quanto emerge dalle stime di Fondazione Utilitatis, che ieri -in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (prevista per oggi) - ha presentato le risultanze del suo Blue Book, monografia completa dei dati del servizio idrico integrato realizzata in collaborazione con Cdp, Istat e Utilitalia.

«Questo dato in crescita conferma la dinamica degli ultimi anni, con un ulteriore incremento dal 2018 quando c’è stato l’avvio della regolazione sulla qualità da parte di Arera» sottolinea Francesca Mazzarella, direttore Fondazione Utilitatis.

Visti in un altro modo, gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico hanno mostrato un importante trend al rialzo: raggiungono i 49 euro annui per abitante, il che significa +22% dal 2017 e +47% rispetto al 2012 (anno dell’avvio della regolazione Arera), anche se la media Ue, attorno a 100 euro, è lontana. Non solo: restano ancora grandi differenze tra le aree del Paese, visto che al Nord nel biennio 2020-2021 ci si attesta in media a 50 euro, al centro a 65 euro e al sud a 35 euro per abitante. Questo se si parla di gestioni da parte di operatori industriali; se a occuparsi del servizio sono direttamente gli enti locali la media crolla a 8 euro.

«Gli investimenti idrici sono una delle grandi priorità dei prossimi anni, abbiamo già diversi progetti da parte delle Regioni con interventi specifici e immediatamente cantierabili» ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, intervenuto alla tavola rotonda organizzata ieri da Utitalia per la presentazione dei dati del Blue Book. Tuttavia, ha aggiunto Giovannini, per cogliere le opportunità derivanti dal Pnrr - che ha destinato 4,4 miliardi per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche - «serve una maggiore efficacia della governance del settore». Dello stesso avviso Michaela Castelli, presidente di Utilitalia, che ha sottolineato la grande capacità «di resilienza, di innovazione e di investimento» del servizio idrico, al quale tuttavia servono oggi più che mai governance e riforme strutturali, soprattutto al Sud, per un ulteriore cambio di passo.

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