Appalti

Acquisti verdi, all'Anac la vigilanza sui criteri ambientali minimi

di Mauro Calabrese

A pochi giorni dalla pubblicazione di alcuni chiarimenti del ministero dell’Ambiente sull’applicazione dei Criteri ambientali minimi (Cam) negli appalti di progettazione di interventi su edifici pubblici, il Ministero torna sul tema del «Green Public Procurement» (Gpp), firmando un Protocollo di intesa con l’Autorità anticorruzione per la vigilanza e il monitoraggio degli «Acquisti Verdi» della Pubblica amministrazione.

Protocollo
Il Ministero dell’Ambiente, il 20 marzo 2018, ha annunciato la firma del Protocollo di intesa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), in vista della completa attuazione delle norme del Codice degli Appalti in materia di sostenibilità ambientale degli acquisti delle Pubbliche amministrazioni, con cui si affida all’Anac il compito di monitorare e vigilare sull’applicazione dei «Criteri Ambientali Minimi» (Cam) adottati, nei diversi settori di attività.

Indirizzo e formazione
L’intesa prevede, inoltre, la condivisione tra il Ministero e l’Autorità dell’elaborazione degli atti di indirizzo, delle linee guida e soprattutto della redazione delle clausole tipo da inserire nei bandi e capitolati pubblici, per una piena integrazione delle finalità ambientali nelle procedure di acquisto e appalto di lavori e servizi della Pubblica amministrazione. Al contempo, il Protocollo prevede la realizzazione di apposite e dedicate iniziative di formazione a beneficio dei funzionari pubblici.

Uniformità e sostenibilità
Tra le finalità del Protocollo sottoscritto, sottolinea il Ministero, vi è prima di tutto quella di assicurare uniformità e correttezza nell’attuazione delle previsioni del Codice degli appalti in materia di obbligatoria applicazione dei Criteri ambientali minimi, via via definiti dal dicastero dell’Ambiente in linea con gli obiettivi di sostenibilità, quali l’efficienza nell’uso dei materiali e dell’energia, con conseguente contenimento dell’emissioni dei gas serra, la riduzione dei rifiuti prodotti e la massimizzazione del riutilizzo dei materiali riciclati, la riduzione dell’uso di sostanze pericolose, la promozione dell’innovazione tecnologica, anche per migliorare la competitività delle imprese italiane, nonché la razionalizzazione della spesa pubblica, con attenzione non più solo al prezzo di acquisto dei diversi beni o servizi, ma anche a quello dell’intero ciclo di vita, tenendo conto anche delle cosiddette «esternalità ambientali», come i costi dovuti all’uso dei prodotti, i costi per il loro smaltimento a fine vita e costi dovuti agli effetti sull’ambiente prodotti.

 Supporto
Negli obiettivi prefissati dall’intesa tra il Ministero e l’Anac vi è certamente quello di accrescere e perfezionare le competenze specifiche delle singole stazioni appaltanti nell’applicazione dei relativi Cam, attraverso il supporto fornito agli uffici delle Pubbliche amministrazioni responsabili degli acquisti di beni e servizi, nonché attraverso al redazione di appositi atti di indirizzo su aspetti di comune interesse, andando a rafforzare le parallele intese con le Regioni, formalizzate con la firma di un analogo Protocollo di intesa tra il ministero dell’Ambiente e la Conferenza delle Regioni.

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