Imprese

Affidamenti Atac nel mirino dell'Anac: anomalie su mensa e manutenzioni

di Giuseppe Latour

Possibile danno erariale, a causa delle irregolarità legate agli affidamenti o alle proroghe dei contratti. È molto dura la delibera n. 895 del 6 settembre 2017 su Atac, appena pubblicata da Anac e inviata alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica: nel mirino ci sono il servizio mensa della municipalizzata romana e il contratto per la gestione degli pneumatici. In entrambi i casi, secondo l'indagine condotta dai tecnici di Raffaele Cantone, ci sarebbero violazioni sulle disposizioni in materia di appalti pubblici.

Partiamo dal Dopolavoro, l'associazione che ha in carico il servizio mensa di Atac dagli anni Settanta. Questo affidamento, per gli uffici di Cantone, è avvenuto «in violazione delle disposizioni in materia di contratti pubblici, con possibile danno all'erario da quantificare sulla base del risparmio di spesa che la stessa azienda assume di poter conseguire, mediante la procedura di evidenza pubblica in corso di espletamento». Secondo la ricostruzione dell'Anac, infatti, «un accordo sindacale del 1974 riservava alle organizzazione sindacali maggiormente rappresentative la designazione del soggetto gestore del servizio mensa». Questo accordo, poi rivisto nel 1998, ha messo in piedi un assetto incompatibile con le regole sugli appalti, perché di fatto lasciava mano libera ai sindacati.

Per effetto di questo assetto, gli oneri economici a carico dell'Atac sono stati considerati «contributi in favore del Dopolavoro, anziché quali corrispettivi per il servizio mensa». Inoltre, «l'impegno economico dell'Atac è nel tempo aumentato, passando dall'0,50% delle retribuzioni ordinarie annue corrisposte al personale, sino all'1%». Quindi, adesso non è chiaro «qual è il costo di gestione effettivamente sostenuto dal Dopolavoro». La Corte dei conti dovrà valutare l'eventuale danno erariale. Anche se, nel frattempo, è stata avviata una gara «con bando spedito per la pubblicazione sulla Gazzetta dell'Unione Europea in data 25 novembre 2016», per l'aggiudicazione di un contratto di importo totale pari a circa 7 milioni di euro e durata di 30 mesi.

Nel mirino, poi, finisce anche il contratto sottoscritto con Gommeur srl «per la gestione full service degli pneumatici». Nonostante le perplessità già espresse da Anac in passato su questo affidamento, «l'azienda ha confermato di aver disposto il rinnovo dell'affidamento del servizio a Gommeur srl per il periodo dal primo giugno 2013 al 31 maggio 2016, come previsto nel bando di gara che, in effetti, conteneva un'opzione di rinnovo triennale». Anche in questo caso, allora, potrebbe esserci danno erariale. A conclusione del contratto, spiega infatti la delibera, Atac «è risultata debitrice di Gommeur per oltre 5 milioni di euro ed il debito è stato rateizzato in sei rate mensili, sulla base di un piano di rientro frutto di un accordo transattivo sottoscritto a fine novembre 2015». E' evidente, però, «che l'omesso controllo sull'esecuzione da parte dell'Atac e la mancata adeguata definizione nel contratto di appalto di prestazioni, comunque, richieste all'operatore al di fuori del corrispettivo pattuito hanno contribuito a determinare la rilevante esposizione debitoria dell'azienda nei riguardi dell'operatore».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©