Ai Comuni 4,1 miliardi, ma in 3.100 enti stop ai fondi per il ritardo nei questionari Sose
I ritardi nell’invio dei questionari Sose sui fabbisogni standard blocca il fondo di solidarietà comunale in quasi metà dei Comuni italiani. La prova del nove è arrivata con l’erogazione ai sindaci della prima tranche del Fondo, comunicata ieri dal ministero dell’Interno. Ai sindaci sono arrivati circa 4,1 miliardi di euro, pari a due terzi dell’assegno (comprensivo dei rimborsi al mancato gettito Imu/Tasi per l’abolizione dell’imposta sull’abitazione principale); ma 3.100 enti non hanno visto un euro, né lo vedranno fino a che non si metteranno in regola.
L’elenco degli inadempienti quest’anno è sterminato, e abbraccia il 41% dei 7.500 Comuni interessati dal fondo di solidarietà comunale (la platea esclude gli enti locali delle Regioni autonome del Nord); in una minoranza dei casi, qualche centinaio, il ritardo non ha effetti concreti, perché si tratta di enti che versano risorse nel meccanismo perequativo ma non ne ricevono. Nell’ampia maggioranza, invece, sarà proprio il mancato arrivo dei fondi, e la conseguente sofferenza di cassa, a svegliare l’amministrazione sull’obbligo di invio dei questionari alla Sose.
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