Allegato infrastrutture, ok dal Cdm. Giovannini: modello di programmazione innovativa

Infrastrutture più sostenibili e in linea con gli obiettivi del green deal europeo e con i 17 obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu. E nuovo metodo per programmare le opere con una maggiore integrazione dei macro-capitoli di spesa costituiti dalle infrastrutture per la mobilità, le opere idriche e l'edilizia. Integrazione e sostenibilità sono i principi guida che il ministro delle Infrastrutture, sottolinea con maggiore insistenza per segnalare le novità contenute nell'allegato infrastrutture al Def approvato dal consiglio dei ministri. Il documento, ha osservato Giovannini, «introduce un metodo innovativo per la programmazione e l'attuazione degli investimenti in un'ottica di sviluppo sostenibile», spiegando che «per la prima volta si presenta una valutazione dell'impatto del Pnrr relativo a infrastrutture e mobilità sul benessere delle persone, sulle variabili economiche, sulla riduzione delle disuguaglianze territoriali e sociali, sull'ambiente». «È necessario - ha aggiunto - pianificare infrastrutture e mobilità in modo innovativo, individuando le priorità secondo una strategia sistemica e integrata».

«Il documento - prosegue il ministro - non è solo un piano di spesa, ma un modo nuovo di programmare l'Italia che si vuole costruire nei prossimi dieci anni» e che si sviluppa secondo quattro direttrici: l'analisi dei fabbisogni, nuovi criteri per la definizione delle priorità, coerenza con le programmazioni nazionali e settoriali e valutazione dell'impatto degli investimenti sui 17 Obiettivi sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 dell'Onu. Tra le novità il ministro segnala il "Piano processo", «un metodo - spiega - per pianificare gli interventi che prevede nuovi parametri per la selezione delle opere, aggiornamenti, approfondimenti e decisioni in fasi successive con la possibilità di revisione delle scelte in caso di mutamento dei contesti e valutazioni ex ante ed ex post degli interventi per compiere scelte più razionali e funzionali al raggiungimento degli obiettivi di medio termine».

Il quadro delle risorse riportato nelle slide diffuse dal Mims evidenzia un ammontare di 242,6 miliardi di euro per interventi prioritari, con 178,9 miliardi di risorse assegnate (e 63,7 miliardi di fabbisogno). Gli interventi stradali e autostradali pesano per 75,8 miliardi (di cui 54,2 assegnati), gli interventi ferroviari (inclusi i nodi urbani) pesano per 132,1 miliardi (di cui 92,9 assegnati), il trasporto rapido di massa nelle città metropolitane assorbe 22 miliardi (di cui 20,4 assegnato), i porti 9,6 miliardi (di cui 8,3 assegnati) e gli aeroporti 3,1 miliardi (interamente assegnati). Il capitolo delle infrastrutture idriche vale 12 miliardi, di cui solo 1,25 miliardi risultano assegnati ai seguenti capitoli: piano nazionale di interventi 590 milioni; piano operativo dighe 473 milioni; interventi inclusi nel quadro comunitario di sostegno 94/99 187 milioni.

Il Mims precisa che dal fabbisogno residuo di 10,75 miliardi vanno esclusi 710 milioni di euro del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico, 1,8 miliardi del Pnrr e 313 milioni di euro del programma React-Eu in quanto risorse disponibili ancorché non ancora assegnate). Il terzo e ultimo capitolo riguarda l'edilizia sostenibile, con interventi totalmente finanziati per quasi 5 miliardi di euro. I fondi sono assegnati: al Programma innovativo qualità dell'abitare (2,8 miliardi dal Pnrr più 380 milioni della legge di bilancio 2021), al Programma per il recupero degli alloggi ex Iacp (815 milioni di euro), al Programma di interventi di edilizia carceraria (658 milioni di euro) e, infine, all'efficientamento energetico delle "cittadelle giudiziarie" (346 milioni tra Pnrr e Fondo complementare).