Alta Velocità di Padova-Verona, deserta l'ennesima gara Iricav2
Nessuna offerta l'appalto "Alpone" da 114 milioni per i cinque chilometri di binari Verona-bivio Vicenza. Il caro materiali ha già lasciato senza offerte altri quattro appalti
Nessuna offerta per la gara da circa 114 milioni di euro lanciata dal general contractor Iricav2, funzionale alla realizzazione dell'alta velocità Verona-Padova. Il bando "Alpone" era stato pubblicato il 1 aprile con procedura ristretta a inviti. Delle 15 imprese censite dal consorzio in quanto in possesso dei requisiti per realizzare l'intervento, ne sono state invitate 10 a presentare l'offerta, entro il 20 maggio scorso. «Ma alla scadenza del termine di presentazione - si legge nella relazione sulla procedura - ovvero alle ore 12.00 del giorno 20.05.2022 non è stata presentata nessuna offerta da parte degli operatori economici invitati alla procedura ristretta». Pertanto, il committente ha comunicato che la gara è andata deserta, con un avviso uscito sulla Gazzetta europea di oggi. La gara deserta è in realtà la seconda edizione di una gara identica lanciata lo scorso 4 marzo con scadenza 20 marzo, e poi revocata a quattro giorni dalla scadenza, senza specificarne il motivo. Pochi giorni dopo, il 1 aprile, è stata avviata la nuova gara, andata appunto deserta.
Più precisamente, l'appalto "Alpone" riguarda la realizzazione delle opere civili nell'ambito della Verona-Padova, 1 lotto funzionale Verona-bivio Vicenza (da Pk 20+219 a Pk 25+314) con un valore a base d'asta pari esattamente a 114.336.714,19 euro. Il bando è stato pubblicato il primo aprile sulla Gazzetta europea, con la clausola del sopralluogo obbligatorio e spedizione degli inviti entro il 5 aprile. L'appalto è di soli lavori ed è stato mandato in gara sulla base di un progetto esecutivo validato il 14 febbraio scorso. Prima della pubblicazione - come si ricava sempre dal verbale della committenza - il soggetto incaricato di condurre le verifiche (Rina) ha approfondito vari aspetti, inclusa la «appaltabilità dell'opera». Nulla però si dice circa i prezzi alla base del calcolo del valore della base d'asta. Non è la prima volta che va deserta una gara di Iricav2. È infatti capitato già altre quattro volte. Spesso, in prossimità della scadenza, le gare sono state prorogate. Tra il 27 maggio e il 6 giugno scadono altri bandi di grosso importo, tra gare avviate per la prima volta, riedizioni di gare andate deserte o bandi con termini prorogati. Di seguito una rapida panoramica.
La gara "Verona est" del 1 marzo 2021, da 56,6 milioni è andata deserta. La successiva riedizione della gara, avviata a settembre 2021, è stata aggiudicata nel dicembre successivo all'unico concorrente che ha presentato un'offerta: l'impresa Salcef. Il bando "Fibbio", di oltre 127 milioni pubblicato a luglio 2021 è andato deserto. La successiva edizione del bando, stesso appalto e stesso importo, pubblicato a gennaio, è stato sospeso per verificarne l'appaltabilità e poi successivamente riattivato, ma il termine per le offerte è stato prorogato più volte. L'ultima proroga fissa la data delle offerte a domani 27 maggio.
Anche l'appalto "Lonigo" ha vissuto una vicenda quasi analoga. Il primo bando pubblicato il 24 gennaio 2022 per un valore di oltre 105 milioni di euro è andato deserto. La successiva edizione ha visto, anche in questo caso, la pubblicazione ma non la sospensione della procedura. Tuttavia, la scadenza, inizialmente fissata al 20 maggio, è stata prorogata e scade (come il bando "Fibbio2"), il 27 maggio. Il bando "Montecchio" di quasi 61,5 milioni pubblicato a febbraio scorso è andato deserto. La nuova gara, con identico importo, è stata avviata ad aprile e scade il prossimo 6 giugno. Stessa scadenza - 6 giugno 2022 - anche per il bando "Belfiore" di oltre 60,5 milioni, lanciato ad aprile (per la prima volta, per ora). Il bando "Montebello" di quasi 200 milioni, è stato pubblicato il 1 luglio 2022 ed è stato aggiudicato (dopo una proroga della scadenza) al raggruppamento guidato dall'impresa Salcef (con Palingeo e Scl Costruzioni e Montaggi) nel gennaio scorso. Anche in questo caso, Salcef - come per il bando "Verona est" - è anche l'unico operatore (questa volta capogruppo di un Rti) ad aver presentato un'offerta.