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Amministrazione digitale, una opportunità per la Pa ma anche per i revisori degli enti locali?

di Andreas Gröbner (*) - Rubrica a cura di Ancrel

Per la prima volta l’Ancrel si è chiesta quali siano gli impatti della crescente digitalizzazione, o meglio, della transizione digitale in atto, alla luce di riforme e alle numerose misure a Pnrr in tale direzione.

Grazie al supporto fornito dal sistema bancario Raiffeisen, prestatore di servizi di pagamento PagoPA sin dall’avvio, con la sua rete di ben 39 casse rurali e sportelli diffusi in ogni località dell’Alto Adige, da anni leader di mercato nei depositi e nei prestiti in Alto Adige, è stato organizzato un importante workshop in collaborazione con PagoPA e la società di riscossione Alto Adige Riscossioni. Quest’ultima oltre a gestire la riscossione per tutti i comuni dell’Alto Adige fino a quasi 300 pubbliche amministrazioni, è la società che ha attivato e che gestisce l’intero nodo provinciale dei pagamenti con un modello di piattaforme digitali integrate, unico nel suo genere.

Il Responsabile Area Legal Pagopa Spa Daniele Giulivi, il Direttore Generale Marco Balduzzo, il Responsabile Servizio tributi provinciali Philip Rossi e il responsabile IT Markus Dissertori, di Alto Adige Riscossioni Spa, hanno messo in evidenza come l’interoperabilità tra piattaforme si sia sviluppata intorno a pagoPA creando una forte e crescente interfacciamento tra soluzioni diverse, tutte protese a razionalizzare l’impiego del personale nella Pa. Infatti, la piattaforma che gestisce gli incassi, fruisce a monte del punto di accesso ai servizi digitali della Pa, a tutti noto sotto l’acronimo di AppIO, unico punto di accesso che consente agli enti di gestire i contenuti sensibili nel pieno rispetto della normativa Privacy, per interagire in modo semplice e sicuro con i servizi pubblici locali e nazionali direttamente dal proprio smartphone, per pagare imposte, utenze domestiche e non, piuttosto che per ricevere avvisi e promemoria su scadenze dei documenti, per avvisi sull’avanzamento delle pratiche o per partecipare a iniziative dello Stato.

Oggi sono, oltre 15.600 gli enti aderenti al sistema pagoPA con 17,3 milioni di messaggi inviati ogni mese.

Un esempio di automazione di un procedimento amministrativo particolarmente lungo e gravoso per i Comuni, è il processo di constatazione delle infrazioni, grazie al quale viene generata automaticamente la posizione debitoria per l’invio del verbale al domicilio del trasgressore e altrettanto automaticamente generata la riconciliazione automatica delle posizioni debitorie.

Alcune best practice indicano che il Comune di Genova registra per oltre il 50% dei verbali inviati su appIO il pagamento entro 5 giorni, mentre nel caso del Comune di Verona, addirittura il 30% dei verbali viene pagato entro il giorno stesso. Ma le soluzioni digitali interfacciate con PagoPa non finiscono qui. SEND, Servizio Notifiche Digitali con 800 Pa integrate entro il 2023 a target Pnrr e circa 1 milioni di notifiche al mese nel 2026, la piattaforma che semplifica la notificazione a valore legale degli atti della Pa, è quanto di più fondamentale ci sia oggi per snellire e dare certezza giuridica agli imponenti flussi di spedizione e notificazione di atti e pagamenti della Pa. Un’altra infrastruttura innovativa recentemente sviluppata con pagoPA, è il Centro Stella dei pagamenti elettronici. Questa consente agli enti la standardizzazione e digitalizzazione dei processi di erogazione di bonus e voucher pubblici, quindi, di erogare iniziative di welfare in maniera semplificata ed automatica, semplificando procedure amministrative complesse quanto delicate. Altra recente novità di pagoPA è il servizio che mette a disposizione degli Enti, una funzione per la verifica dell’Iban comunicato dal beneficiario di una prestazione. Un sistema grazie al quale le amministrazioni possono validare in tempo reale l’Iban abbinato al codice fiscale fornito da un cittadino o da un’impresa.

Se da una parte è difficile quantificare l’efficientamento in ore- lavoro di cui beneficiano oggi le Pa grazie a queste innovative piattaforme digitali, dal punto di vista dell’arretratezza del sistema paese nell’industria dei pagamenti elettronici, con il costo del contante tra i più importanti d’Europa, alcuni risultati sono tangibili e misurabili. Si dimostrano per esempio alla luce dell’elevato numero delle transazioni di pagamento (circa 500 milioni) con un controvalore delle transazioni annue tra cittadini e pubbliche amministrazioni intorno alla esorbitante cifra di circa 700 miliardi di euro. A livello di risultati virtuosi in termini di efficacia e di efficienza delle piattaforme digitali, si può citare il Comune di Milano che grazie al nuovo sistema di pagamento ha aumentato del 26% gli incassi della Tari, mentre nel caso del Comune di Gallarate il 73% della Tari viene oggi riscosso prima della scadenza.

Sebbene, il livello di alta digitalizzazione raggiunto ad oggi sia la concretizzazione di un lungo percorso partito dall’articolo 15 del lontano Dl 179/2012 e dall’articolo 5 del Cad, sebbene questo percorso sia stato tutt’altro che a costo zero per le Pa territoriali, che invece hanno dovuto impegnare molte risorse umane per attivare le necessarie configurazioni informatiche con costi nascosti o invisibili non proprio trascurabili, la strada è tracciata e i benefici scaturenti dall’investimento effettuato dal sistema paese, sono alla portata di tutti.

Se fino a qui tutti i possibili stakeholder (Pa, Cittadini, sistema bancario eccetera) possono esultare, cosa ne è per l’organo di revisione di un ente territoriale? Ci sono veramente ricadute favorevoli sul piano dei controlli di revisione? Dal workshop è emersa una risposta positiva perché, grazie agli impieghi delle piattaforme digitali, dei relativi interfacciamenti e della digitalizzazione di una serie innumerevole di processi, il rischio di errori si riduce a un minimo irrisorio se non teoricamente addirittura a zero.

Innanzitutto, il flusso dei pagamenti originati dai cd. intermediari tecnologici e dai PSP (prestatori di servizi di pagamento, e cioè le banche, i gestori di carte di credito, i sistemi di pagamento online eccetera) dà luogo ad incassi cumulativi, automatizzati e quadrati sul conto della Banca Tesoriera. Questa, a sua volta, garantisce alla ragioneria dell’ente creditore un riversamento contabile perfettamente conciliato. Tutto questo è possibile grazie all’identificativo cosiddetto IUV stampato sull’avviso unico di pagamento il quale codice, identifica in maniera blindata il debitore e la causale del pagamento.

Si rende quindi possibile un iter contabile più sicuro e automatizzabile in fase di registrazione del riversamento contabile delle entrate. Dal momento che una parte rilevante delle entrate di bilancio, a partire dalle diverse tipologie di tributi fino a tutte le altre entrate comunali, per eterogenee che siano, girano tutte nello stesso modo e sempre di più sulla piattaforma pagoPA, il rischio di controllo, come definito dai principi di vigilanza dell’organo di revisione degli enti locali del Cndcec, potrebbe essere abbassato dal revisore fino a un punteggio molto basso o minimo.

In corrispondenza di un così basso rischio documentato, il revisore può ridurre i propri controlli sul ciclo entrate, sia di compliance che di sostanza, a un minimo, magari compiendo solo interviste e osservazioni dirette per accertarsi che l’ente operi effettivamente come da procedura nella corretta attribuzione del codice IUV ed eventualmente, concentrarsi solo più sul flusso residuale delle entrate finanziarie che non sono attivate all’interno del sistema pagoPA.

Su questo c’è giustamente da osservare che la verifica delle particolari entrate che ancora non sono appoggiate a pagoPA, come frequentemente avviene per esempio per gli oneri di urbanizzazione a causa di una serie di complicazioni congenite, per quanto risolvibili, può e deve dare luogo a un richiamo dell’organo di revisione nel sollecitare l’ente ad adempiere e ad uniformarsi in tutto al requisito di legge.

In conclusione, a fronte di un carico di lavoro di revisione esponenzialmente crescente negli ultimi anni, una volta tanto, è importante che l’organo di revisione individui e documenti le situazioni prodromiche a un risparmio di tempo nei controlli e quindi si può affermare che anche la categoria dei revisori, è tra quelle che possano dire grazie al pagoPA e alla digitalizzazione dei processi amministrativi.

(*) Presidente Ancrel Südtirol Trentino

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