Amministratori

Anac: chiarezza sulle donazioni Covid, per le Pa rendiconto e conti correnti ad hoc - Il modello

Necessario documentare on line l'importo dei fondi ricevuti e delle spese sostenute

di Mauro Salerno

Mentre arrivano le prime inchieste (e scoppiano le prime polemiche politiche) sugli appalti legati alla pandemia, l'Anticorruzione punta i riflettori sulla necessità di fare chiarezza sulle raccolte fondi per l'emergenza Covid. L'iniziativa parte dalle segnalazioni inviate all'Autorità sulla mancanza di trasparenza sulle erogazioni liberali (le donazioni) "in natura e in denaro" ricevute dagli enti pubblici nell'ambito delle raccolte di fondi per far fronte all'emergenza sanitaria.

Sul punto l'Anac, con un comunicato firmato dal presidente Francesco Merloni, ricorda che

le norme esistono e impongono la massima trasparenza. Il passaggio chiave è contenuto nel Dl Cura Italia (art. 99, comma 5 del Dl 18/2020). E riguarda l'obbligo per tutte le Pa destinatarie di una donazione "di attuare un'apposita rendicontazione separata, per la quale è anche autorizzata l'apertura di un conto corrente dedicato presso il proprio tesoriere, assicurandone la completa tracciabilità".

Il decreto dispone inoltre che, al termine dello stato di emergenza, la rendicontazione delle donazioni "dovrà essere pubblicata da ciascuna pubblica amministrazione beneficiaria sul proprio sito internet o, in assenza, su altro idoneo sito internet, al fine di garantire la trasparenza della fonte e dell'impiego delle suddette liberalità". Insomma, bisogna dare ampia possibilità di verifica di quanti soldi sono stati ricevuti e di come sono stati usati.

Per aiutare le amministrazioni nel compito e tentare di dare un minimo di uniformità ai comportamenti delle Pa, l'Anac mette a disposizione un modello - messo a punto insieme al ministero dell'Economia - con cui dare conto dei fondi ricevuti e delle relative spese.

"I contenuti del modello - avverte l'Autorità - modello di rendicontazione predisposto sono da ritenersi contenuti minimi essenziali", per garantire il rispetto delle norme. Ogni integrazione in favore della massima trasparenza è benvenuta. Per esempio, viene sottolineato, "potrebbero essere oggetto di pubblicazione, anche in forma aggregata, purché privi di dati personali, i dati relativi agli interventi finanziati, il relativo cronoprogramma, lo stato di avanzamento di eventuali lavori finanziati/sovvenzionati, i fondi residui rimasti inutilizzati da imputare a riserve in bilancio".

Il modello è articolato in tre sezioni - anagrafica, tabellare e illustrativa – in cui dovranno essere descritte le attività svolte con le somme donate.

Il rendiconto deve essere pubblicato nella sezione "Amministrazione Trasparente", del sito istituzionale di ciascuna Pa, e deve essere aggiornato (ogni tre mesi) "anche per dare conto
di eventuali fondi pervenuti dopo la cessazione dello stato di emergenza".

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