Appalti

Ance: Dl Infrastrutture ultimo treno sulla possibile regolamentazione dei lavori pubblici

ll vicepresidente Bianchi: senza pubblicità rischiamo ingiustizie nelle procedure negoziate rispetto a chi verrà invitato

di Alessandro Lerbini

«Il decreto infrastrutture è l'ultimo treno che passa sulla possibile regolamentazione dei lavori pubblici. Dopo questo provvedimento non ce ne saranno altri a breve se non la legge delega, quindi le aspettative sono diverse». Lo ha detto il vicepresidente dell'Ance Edoardo Bianchi in audizione alla Camera in riferimento alle disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture.

«Oggi - ha continuato - c'è un grosso problema di pubblicità: nelle procedure negoziate è esclusa, senza rischiamo ingiustizie rispetto a chi verrà invitato, visto che non è previsto nessun criterio di rotazione. Non si potranno più costituire associazioni temporanee di imprese con le quali siamo sopravvissuti in questi ultimi 10 anni. Inoltre come rilevato dall'Oice e da noi abbiamo visto un calo di bandi. Rischiamo la tempesta perfetta».

Per l'Ance appare urgente, già nella fase di conversione del decreto, adottare misure per fronteggiare la mancanza e l'aumento dei prezzi dei materiali da costruzione nell'edilizia privata; introdurre maggiore pubblicità, trasparenza e rotazione nelle procedure di gara previste per la realizzazione di tutti i principali programmi di investimento dei prossimi anni (PNRR, Piano complementare, Fondi strutturali europei); prevedere una soluzione per il caro materiali nei lavori pubblici con riferimento al secondo semestre 2021; introdurre l'obbligo per la Pa di suddividere gli appalti in lotti anche su base quantitativa, in caso di affidamento di opere a rete e lavori di manutenzione, di importo più rilevante (sopra-soglia), al fine quindi di garantire l'effettiva possibilità di partecipazione da parte delle micro, piccole e medie imprese a tali gare.

L'associazione costruttori ritiene necessario che gli investimenti del Pnrr siano effettivamente aggiuntivi e non rallentino gli altri investimenti ordinari, quelli a valere sul bilancio dello Stato, e quelli finanziati nell'ambito dei fondi europei per il riequilibrio territoriale. Il piano funzionerà se sarà effettivamente aggiuntivo e se verrà coordinato con tutti gli strumenti di politica economica a disposizione del Paese. In questo senso, appaiono positive per l'Ance le disposizioni del decreto finalizzate ad agevolare gli investimenti per ridurre i divari infrastrutturali sul territorio italiano che richiamano costantemente il Pnrr e le sue finalità.

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