Urbanistica

Anci: «Bene il Ddl piccoli Comuni, ma servono più dei 100 milioni indicati»

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di G. La.

«Guardiamo con favore a questo provvedimento che ci auguriamo giunga ora rapidamente alla sua approvazione definitiva. Per noi Sindaci dei piccoli Comuni rappresenta una importante legge quadro di cui il nostro Paese ha ormai forte necessità di dotarsi». Lo ha detto ieri il coordinatore nazionale dei piccoli Comuni dell'Anci, Massimo Castelli, durante un'audizione al Senato sul Ddl sulla valorizzazione e il sostegno dei piccoli Comuni. Il testo, approvato alla Camera e ora in seconda lettura, sarebbe un passo avanti importante per gli enti locali.
L'unica notazione negativa è che la legge andrebbe sostenuta «con più adeguati finanziamenti rispetto all'attuale dotazione prevista». Al momento, infatti, il Ddl prevede soltanto un fondo di sostegno agli investimenti da 100 milioni, spalmati fino al 2023. Per il resto, però, la norma servirà «a creare quell'ordinamento differenziato e semplificato che l'Anci sostiene da tempo, utile a contrastare concretamente lo spopolamento in atto nei piccoli centri».
La novità principale del Ddl, prosegue infatti Castelli, «consiste nel fissare il principio basilare che i piccoli Comuni hanno bisogno di politiche differenziate e di sostegno specifico rispetto alle loro peculiarità. I piccoli centri rappresentano il 54% del territorio nazionale: per loro la vera battaglia da combattere, come messo in luce anche dall'ultima emergenza terremoto, riguarda il rischio del progressivo spopolamento. Occorre mettere in campo politiche strutturali di intervento».
Rispetto ai recenti interventi di prevenzione sul fronte della sicurezza, "non possiamo progettare scuole sicure dal punto di vista sismico ma con il rischio concreto che restino vuote se non si creano le condizioni di vita a livello locale". Da qui l'esigenza di un programma di interventi sorretto da adeguate risorse finanziarie ma anche articolato secondo le esigenze reali di territori. Vista l'importanza del tema, "vorremmo che ci fosse un'attenzione simile a quella messa in campo per la riqualificazione delle periferie degradate".

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