Fisco e contabilità

Ancrel, i controlli dei revisori e la relazione al rendiconto 2020

Ai revisori dovrebbe essere data la possibilità di utilizzare il portale Con.TE

di Marco Castellani

Nell'ambito di un sostanziale fallimento del sistema dei controlli negli enti locali, il rapporto tra Corte dei conti e revisori in base all'articolo 1, commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005 n. 266, costituisce un'esperienza estremamente positiva che va rafforzata e magari estesa come modus operandi ad altri comparti della Pa.

In tale senso, ai revisori, durante le verifiche sul bilancio di previsione e sul rendiconto, dovrebbe essere data la possibilità di utilizzare il portale Con.TE, inserendo tutte le informazioni previste dai rispettivi questionari. Una volta avvenuta l'approvazione formale dei documenti i revisori potranno procedere con l'invio effettivo. In questo modo da un lato si eviterebbe, come spesso accade, che i questionari vengano redatti e trasmessi qualche anno dopo da revisori diversi da quelli che effettivamente hanno revisionato i bilanci ed i rendiconti oggetto degli stessi questionari, dall'altro si metterebbero le diverse sezioni regionali di controllo della Corte dei conti in grado di procedere quasi in tempo reale con le istruttorie, le cui risultanze arriverebbero agli enti interessati in tempo utile per tenerne conto nell'ambito della programmazione dell'esercizio successivo.

Infatti, in alcuni casi, le puntuali osservazioni della Corte dei conti sulle criticità della gestione sono trasmesse agli enti con riferimento a due o a volte tre esercizi precedenti rispetto a quello in corso. Ne consegue che alcune fattispecie possano non essere più attuali ed altre, magari quelle più patologiche, possano essere peggiorate in maniera irreversibile.

Un controllo non tempestivo è di per sé inefficace ed è questo il limite maggiore dei controlli nella pubblica amministrazione in Italia, molto spesso orientati più alla forma che alla sostanza.

Un'altra formidabile potenzialità per i controlli è costituita dalla banca dati Bdap. Per questo motivo Ancrel è molto soddisfatta per la funzionalità di estrazione agevole dei dati contabili recentemente attivata per i revisori degli enti locali che sono chiamati a certificarne la corrispondenza a quelli effettivamente approvati dagli enti.

Pertanto, con l'ottica della semplificazione e della tempestività, Ancrel ha predisposto gli schemi di relazione al rendiconto 2020 in due versioni: una per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, in collaborazione con l'Anpci, che tiene conto delle peculiarità dei piccoli enti pur mantenendo tutte le informazioni necessarie per garantire un'informativa esaustiva ai consigli e un'altra più ampia rivolta alla generalità degli enti.

Tutte le informazioni richieste dal questionario al rendiconto 2020 della Corte dei conti, in via di definizione, saranno disponibili in un'apposita check list evitando di appesantire un documento che, essendo rivolto in primis ai consigli e più in generale a tutti gli stakeholder degli enti locali, deve essere di agevole lettura anche per i non addetti ai lavori.

In questo modo vengono contemporaneamente valorizzate le funzioni proprie dell'organo di revisione, tanto quella di vigilanza quanto quella di collaborazione con il Consiglio.

(*) Presidente Ancrel

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