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Anticorruzione, Anac pubblica il nuovo piano 2023-2025 - Check list editabili sugli affidamenti

Si tiene conto delle recenti riforme e urgenze introdotte con il Pnrr e della disciplina sul Piao

di Manuela Sodini

Anac ha pubblicato il Piano Nazionale Anticorruzione 2022 (Pna) con il quale, oltre a tenere conto delle recenti riforme e urgenze introdotte con il Pnrr e della disciplina sul Piao, sono state introdotte semplificazioni per gli enti con meno di 50 dipendenti; la principale è la conferma, dopo la prima adozione, per le successive due annualità, del Piano anticorruzione e trasparenza o della relativa sezione all'interno del Piao. Queste semplificazioni si aggiungono e integrano quelle che fino a oggi Anac ha rivolto ai piccoli Comuni e agli ordini professionali.

Questo Piano si concentra in particolare sulla qualità delle misure anticorruzione piuttosto che sulla quantità. Considerato che talvolta le misure risultano ridondanti, sono state fornite indicazioni per realizzare un buon monitoraggio su quanto programmato, inserendo nel Piano una tabella che riporta esempi di indicatori di monitoraggio per tipologia di misura (misura di trasparenza, misura di formazione, misura di conflitto di interessi e così via).

Per gli enti con meno di 50 dipendenti sono state individuate tempistiche e contenuti ad hoc dell'attività di monitoraggio, graduandoli in relazione a 3 soglie dimensionali (da 1 a 15, da 16 a 30 e da 31 a 49 dipendenti). In considerazione della semplificazione accordata, che consiste nella possibilità di confermare per le due annualità successive il Piano anticorruzione e trasparenza o la relativa sezione nel Piao, si richiede il rafforzamento del monitoraggio quale forma di compensazione.

Molto interessante è poi la check list sugli affidamenti che è stata allegata al Piano e che nella versione definitiva è stata pubblicata in modalità editabile. In particolare trattasi di cinque check list: affidamento diretto; procedura negoziata per i servizi e le forniture; procedura negoziata per i lavori; procedure in deroga; procedure attinenti alla modifica dei contratti e alle varianti in corso d'opera. Resta fermo che le stesse possono essere integrate e adattate dalle amministrazioni per tenere conto di ulteriori elementi meritevoli di attenzione.

Con queste check list, Anac ha inteso mettere a disposizione di varie figure (soggetti attuatori, stazioni appaltanti, Rup, Rpct) strumenti agili e operativi per la compilazione e il controllo degli atti di talune tipologie di procedure di affidamento che, in considerazione dei più ampi margini di discrezionalità concessi dalla normativa, comportano maggiori rischi in termini di possibili fenomeni corruttivi o di maladministration, procedure non trasparenti o comunque gestite in difformità dalle norme o dai principi generali dell'ordinamento nazionale e comunitario.

In particolare, le check-list si prestano quale possibile metodologia per la mitigazione dei rischi e il controllo degli affidamenti da inserire, su base facoltativa ma raccomandabile, nei singoli Ptpct o nella sezione anticorruzione e trasparenza del Piao, nonché come leva per promuovere una cultura al controllo virtuoso, alla trasparenza, efficienza ed efficacia dei processi di acquisizione.

Strumenti di questo tipo sono consigliati dall'Ocse e sono stati considerati dalla stessa Organizzazione una best practice.

Le check list sono strumenti versatili che si prestano all'attività di autocontrollo di primo livello da parte dei soggetti chiamati a redigere la documentazione della procedura di affidamento, al fine di supportare la compilazione "guidata" degli atti e la loro conformità alla normativa comunitaria e nazionale, ma anche al controllo/supervisione dei medesimi atti da parte di soggetti terzi (strutture commissariali, Rpct, strutture di audit, eccetera). Per tale ragione le check list potranno essere un utile strumento di lavoro anche ai fini dei controlli da effettuare per la gestione dei progetti Pnrr.

Lo scopo delle check list è consentire una verifica pratica della completezza degli atti, rispetto a taluni elementi della procedura, così da trattare eventuali criticità dovute a carenze ed errori formali o sostanziali sui principali atti dell'affidamento (es. determina a contrarre, lettere d'invito, contratto, capitolato), oppure criticità sulla procedura di scelta del contraente, piuttosto che sul rispetto degli obblighi di trasparenza, o ancora criticità sul possesso dei requisiti degli operatori economici.

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