Amministratori

Anticorruzione, per contesto e mappatura dei processi non si può rinviare a un piano precedente

Anac ha chiesto a un ente locare un aggiornamento dinamico dell'analisi

di Manuela Sodini

Anac, con la delibera n. 769/2020, si rivolge ad un ente locale assegnandogli il termine di 40 giorni per provvedere all'integrazione del vigente Piano triennale anticorruzione e trasparenza (Ptpct) dove inserire l'analisi del contesto esterno e la mappatura dei processi, oltre a prevedere misure di prevenzione finalizzate a presidiare l'area di rischio concernente gli enti partecipati, con particolare riferimento alle verifiche sull'accertamento dei rapporti di debito e credito reciproci.

Le verifiche di Anac sul Piano triennale anticorruzione e trasparenza 2020 dell'ente locale nascono dalla segnalazione dell'esito delle verifiche effettuate da una Sezione regionale di controllo della Corte dei conti sul funzionamento del sistema integrato dei controlli interni, dove l'organo di controllo contabile ha rilevato carenze in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione.

Nelle controdeduzioni, l'ente locale ha affermato di aver inserito il contesto interno e le mappature dei processi in un precedente piano e di non averli riprodotti nelle successive versioni del piano non essendo intervenute variazioni.

Anac non è dello stesso avviso; infatti, l'analisi del contesto e la mappatura sono il frutto di un'attività dinamica, da calibrare in ragione delle peculiarità dell'assetto organizzativo e della mission istituzionale della singola amministrazione.

Sebbene il piano abbia durata triennale deve comunque essere adottato ogni anno entro il 31 gennaio, allegando a ogni piano le mappature dei processi rinnovate di anno in anno, sulla base delle indicazioni fornite dall'Autorità con il Piano nazionale Anticorruzione (Pna) e i successivi aggiornamenti, pubblicandole sul sito.

Anac assegna, dunque, 40 giorni all'Ente affinchè provveda all'integrazione del vigente piano, inserendo appositi paragrafi concernenti l'analisi del contesto esterno e interno, la mappatura dei processi e le misure riferibili a ciascun processo, indicandone il responsabile, le tempistiche di attuazione e gli indicatori di monitoraggio, in conformità alle indicazioni fornite dal Piano nazionale Anticorruzione 2019, paragrafo 5.

Quanto agli enti partecipati, Anac evidenzia che per questa area non sono state formalizzate apposite misure di prevenzione. Nella delibera si legge che l'ente locale anche a seguito della diffida ricevuta da Anac non ha provveduto a integrare il vigente Piano, inserendo misure di prevenzione con particolare riferimento alle verifiche sull'accertamento dei rapporti di debito e credito reciproci, adempimento che assume particolare rilievo in considerazione delle criticità rilevate dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti dove è indicato che l'ente non si è dotato di un sistema informativo per la rilevazione dei rapporti finanziari, economici e patrimoniali con le sue società partecipate.

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