Appalti

Appalti, Bolzano anticipa il governo e recepisce la direttiva europea sui contratti pubblici

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di Giuseppe Latour

La Provincia autonoma di Bolzano va per la sua strada. E licenzia una legge di recepimento delle direttive europee in materia di contratti pubblici, anticipando di fatto il lavoro del Governo, fermo ancora alla fase di approvazione della legge delega. Il via libera definitivo del Consiglio provinciale è arrivato lo scorso 4 dicembre. E il testo sarà pubblicato nei prossimi giorni sul bollettino ufficiale della Provincia. Rispetto all'impianto scelto a livello nazionale, è evidente l'intento innovativo, soprattutto sul fronte delle gare telematiche, dell'aggregazione degli appalti e dello stimolo alle piccole e medie imprese.

Il testo, che si compone di 61 articoli, punta a recepire "la direttiva 2014/24/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sugli appalti pubblici", fissando le nuove regole per gli appalti della Provincia autonoma, di aziende ed enti ad essa collegati, di enti locali e consorzi di bonifica che agiscono nel suo territorio, di concessionari di lavori pubblici che avviano appalti di interesse provinciale. Le priorità sono quattro, indicate chiaramente nelle premesse: semplificare e rendere più flessibili le procedure di aggiudicazione, migliorare l'accesso alle gare delle Pmi, favorire il perseguimento di obiettivi come la tutela dell'ambiente e del lavoro, fissare regole specifiche per alcune tipologie di servizi.

Rispetto all'impianto della legge delega in fase di approvazione al Senato, la spinta innovativa è decisamente più accentuata. Già all'articolo 5 si parla, ad esempio, di aggregazione dalla domanda, tramite l'Agenzia per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (ACP). Tra le varie funzioni ad essa attribuite, c'è la standardizzazione delle procedure di appalto, tramite una documentazione apposita creata per le diverse tipologie di gara. Pesa molto anche la digitalizzazione, dal momento che le stazioni appaltanti, salve alcune deroghe, "utilizzano le procedure interamente in modalità telematica", tramite la piattaforma provinciale.

Alle piccole e medie imprese viene dedicato l'articolo 27. Per facilitare il loro accesso al mercato degli appalti pubblici e affrontare la crisi economica, "si potrà procedere all'affidamento di lavori con procedure negoziate senza la previa pubblicazione di un bando, per lavori di importo non superiore a due milioni di euro". Le Pmi dovranno iscriversi, per poter accedere a queste gare, a uno speciale elenco telematico di operatori economici, suddiviso per categorie. Per questo tipo di gare non sarà richiesta alcuna garanzia a corredo dell'offerta. Questo regime speciale sarà valido per un periodo di quattro anni.

Per il resto, il testo regola tutto il sistema delle gare, adottando soluzioni che, in parecchi casi, risultano in linea con le scelte che il Parlamento sta facendo sul fronte della legge delega. Un esempio su tutti: sul fronte dei criteri di aggiudicazione viene imposta di norma la soluzione dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Per la formazione delle commissioni di valutazione delle offerte viene messo a disposizione delle amministrazioni un elenco di professionisti, tenuto dall'Agenzia di vigilanza provinciale, replicando il modello dell'Anac.

Il testo della legge provinciale

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