Appalti

Appalti Pnrr, le imprese potranno (almeno) chiedere di chiedere di essere invitate alle procedure negoziate

Lo prevede un emendamento al decreto legge 152/2021 approvato dalla commissione Bilancio della Camera

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di Mauro Salerno

Un piccolo passo avanti in nome della concorrenza, anche se probabilmente non è quello che si aspettavano le imprese, in particolare i costruttori, che da tempo chiedono di estendere i livelli minimi di pubblicità degli appalti finanziati con le risorse del Pnrr.

Con un emendamento approvato dalla commissione Bilancio della Camera al Dl 152/2021, su cui il governo è intenzionato a porre la fiducia durante la discussione finale in Aula lunedì 20 dicembre, arriva una precisazione sulle procedure per assegnare gli appalti del maxi-piano di investimenti finanziato con le risorse europee.

Per accelerare gli investimenti del Pnrr , il Dl Semplificazioni 2021 (Dl 77/2021), ha previsto una corsia preferenziale che permette di by-passare le gare, ricorrendo alla procedura negoziata senza bando, tutte le volte che per ragioni non imputabili alla stazione appaltante, affidarsi a una gara tradizionale (sia pure con l'applicazione di termini abbreviati previsti dall'urgenza) rischierebbe di compromettere gli obiettivi o i tempi di attuazione del Pnrr. La medesima regola si applica anche agli investimenti previsti dal Piano complementare (Pnc) e dai fondi strutturali europei.

La norma è finita subito nel mirino dei costruttori che l'hanno valutata alla stregua di un pesante vulnus alla concorrenza. Una denuncia ripetuta in occasione dell'audizione alla Camera proprio sul Dl 152, ora in fase di conversione. «Tutte le gare del Pnrr sono sottratte a qualsiasi logica di pubblicità, la procedura standard per realizzare il piano sarà la procedura negoziata che per questi sei anni diventerà la procedura ordinaria - aveva attaccato il vicepresidente dell'Ance Edoardo Bianchi nell'occasione - . Ma saranno le stazioni appaltanti a determinare gli inviti, nessuna impresa potrà presentarsi e chiedere di essere invitata. Riteniamo che possa essere un gravissimo vulnus della concorrenza e non capiamo quale sia l'interesse. La fase della gara è quella più breve rispetto a ciò che c'è a monte».

L'emendamento approvato in commissione prova a quantomento a tamponare la falla. La correzione non cambia la natura dell'avviso che le stazioni appaltanti dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali per dare conto dell'avvio della procedura negoziata, anche in assenza di un vero e proprio bando di gara.

L'avviso, resterà poco più di una formalità, perché non autorizza le imprese a farsi avanti presentando un'offerta. A questo impianto l'emendamento aggiunge però una novità, sottolineando che rimane ferma la possibilità delle imprese interessate all'appalto a «manifestare interesse a essere invitati alla procedura». Come dire: se non si può presentare un'offerta, gli operatori economici venuti a conoscenza dell'avvio della procedura negoziata potranno almeno alzare la mano per segnalare alla stazione appaltante l'intenzione di essere coinvolti. A quel punto sarà forse difficile ignorarli.

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