Appalti

Appalti, progettazioni in ripresa (+35%) «ma servono nuove semplificazioni»

L'osservatorio Onsai svolge un monitoraggio dei bandi di gara per individuare le criticità e indurre le amministrazioni a correggerle

di Giorgio Santilli

Nonostante una flessione ad agosto e settembre, il 2020 per il mondo della progettazione registra un dato positivo in controtendenza allo scenario dell’economia segnata dal Covid. Sono aumentati del 35% nel periodo gennaio-settembre rispetto al 2019 i bandi pubblicati per incarichi di progettazione. I dati arrivano dall’Osservatorio Onsai che ieri è stato presentato dal presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Giuseppe Cappochin, e dal vicepresidente, Rino La Mendola, con il Cresme. Lo scopo dell’Osservatorio non è però solo di aggiornare i dati congiunturali ma anche di svolgere un monitoraggio dei bandi di gara che consenta di individuarne le criticità e indurre anche le amministrazioni a correggerle.

La giornata di ieri era, però, per il Consiglio nazionale degli architetti anche l’occasione per rilanciare il tema delle semplificazioni. L’analisi svolta è che il decreto legge appena approvato abbia semplificato ben poco e si sia limitato, nella sostanza, alla fase degli affidamenti di lavori e incarichi, su cui per altro vengono fatti rilievi di scarsa trasparenza. Per questo viene proposto «un secondo decreto legge, finalizzato a promuovere la semplificazione dell’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche, puntando a un pacchetto di modifiche al codice dei contratti per lo snellimento delle procedure nelle fasi di programmazione, verifica del progetto e collaudo dei lavori di importo inferiore alle soglie comunitarie». Le modifiche proposte puntano anche « al rilancio del concorso di progettazione a due gradi, quale migliore strumento per garantire la qualità delle opere pubbliche e per ridurre i tempi per acquisire il progetto esecutivo delle opere di architettura ed, ancora, alla possibilità, per le stazioni appaltanti, di accorpare il progetto definito a quello esecutivo». Infine. gli architetti hanno proposto «la costituzione di un fondo di rotazione per finanziare gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionistiche che impegni, per la fase di start-up, risorse dello Stato per almeno 50 milioni».

L’analisi sui forti limiti del primo decreto semplificazioni trova d’accordo il vicepresidente dell’Ance, Edoardo Bianchi, che da tempo è critico su quel provvedimento, in particolare proprio sulle norme relative agli affidamenti senza gara. «Abbiamo appreso con stupore da Edilizia e Territorio/Sole 24 Ore - ha detto Bianchi - che la norma parzialmente correttiva voluta dalla Presidenza del Consiglio per favorire una maggiore partecipazione delle imprese agli affidamenti, cioè la norma che obbliga le amministrazioni a dare comunicazione della volontà di procedere a un affidamento diretto, venga ora interpretata dal ministero delle Infrastrutture in senso limitativo, come norma che non produce per la Pa un obbligo di invito delle imprese che hanno manifestato interesse».

Per il governo è intervenuto a rispondere alle obioezioni il sottosegretario alle Infrastrutture, Salvatore Margiotta. Sulle semplificazioni si può fare di più, ha detto, aggiungendo di considerare ingiusta la critica che il Dl approvato si occupi solo di affidamenti. Ha ricordato le norme sull’abuso d’ufficio, la responsabilità erariale dei dipendenti pubblici, il partenariato pubblico-privato, i commissari, l’accelerazione di alcune procedure fra cui la Via. «È vero però - ha aggiunto - che per ora le amministrazioni stanno facendo come se il decreto non esistesse. L’Anas, per esempio, continua a scrivere che gli affidamenti delle opere si faranno in 265 giorni quando c’è la possibilità di farli in quindici. Per questo ho chiesto alla ministra De Micheli di fare una circolare per spingere le amministarzioni ad applicarlo».

Margiotta ha anche detto che alcune correzioni che gli architetti chiedono in materia di codice appalti possono essere introdotte «forzando un po’ la mano al regolamento unico che invieremo a giorni per il concerto».

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