Arconet, l'allegato A2 delle quote vincolate mostra gli errori più numerosi dei controlli Bdap

Pur non essendo obbligatorio, un terzo dei piccoli Comuni ha deciso di tenere la contabilità economico-patrimoniale, scartando la scelta della situazione patrimoniale semplificata. La fotografia riferita al rendiconto 2020 emerge dall'appuntamento annuale della Commissione Arconet con i risultati dell'attività di acquisizione dei bilanci e dei controlli applicati dal sistema Bdap, che punta al costante miglioramento della qualità dei dati contabili (carte di lavoro del 22 settembre 2021).

Nel sistema vigente, gli enti locali con popolazione inferiore a 5mila abitanti possono non tenere la contabilità economico patrimoniale (articolo 232, comma 2, del Tuel) e possono non predisporre il bilancio consolidato (articolo 233-bis, comma 3, del Tuel). Con il rendiconto 2020, l'esercizio di tale facoltà ha comportato l'obbligo di inviare alla Bdap la delibera di scelta dell'opzione. L'invio di quest'ultima comporta automaticamente l'esclusione dall'obbligo di redigere il bilancio consolidato.

Negli anni successivi, avendo scelto l'esclusione a partire dal 2020, gli enti non sono tenuti ad inviare ulteriori delibere: essi continueranno ad essere considerati non obbligati fino all'esercizio nel quale manifesteranno, con l'invio di una nuova delibera, l'intenzione di voler tenere la contabilità economico patrimoniale.

La nuova funzione Bdap, relativa alla raccolta delle delibere emanate dai comuni in materia di contabilità economico-patrimoniale, mostra che, nel rendiconto 2020, 3615 comuni hanno trasmesso l'atto di scelta della semplificata, mentre 1893 hanno adottato la contabilità economico patrimoniale seguendo le regole contabili obbligatorie per gli enti con una popolazione superiore a 5mila abitanti.

Passando all'analisi più generale dell'obbligo di invio dei documenti alla Bdap, gli enti in contabilità finanziaria (unioni di comuni, comunità montane, consorzi, istituzioni, enti strumentali e organismi strumentali, consigli regionali e provinciali) mostrano alte percentuali di inadempienza: 59% per il bilancio di previsione 2021 e 62% per il rendiconto 2020.

Gli esiti dei controlli sul bilancio di previsione 2021, espongono, per i controlli formali di validità, i maggiori problemi sull'allegato del fondo pluriennale vincolato, sull'allegato a2 delle risorse vincolate e su quello degli equilibri. I controlli di quadratura evidenziano, invece, numerose segnalazioni di errori (3746) sulla parte spese del bilancio, sulla parte entrata e sul riepilogo delle spese per missioni.

Con riferimento al rendiconto 2020, i controlli formali di validità evidenziano le maggiori segnalazioni di errore per l'allegato a2 delle quote vincolate, per il conto economico e per i costi per missione. I controlli di quadratura si concentrano quasi esclusivamente sull'allegato a2 delle quote vincolate (2535 segnalazioni di errore).

Con riferimento alle prospettive, dal rendiconto 2021, Bdap effettuerà verifiche di coerenza non bloccanti fra quanto trasmesso dall'ente negli schemi di bilancio e i dati contabili analitici. Nella prima fase i controlli verificheranno la coerenza fra quanto indicato:
• nei Dca finanziari di rendiconto e nei totali per titoli di entrata per gli schemi di bilancio;
• nei Dca finanziari di rendiconto e nei totali per programmi di spesa per gli Schemi di bilancio;
• nei Dca finanziari di rendiconto e nei totali di spesa per gli Schemi di bilancio.

Dal rendiconto 2021 saranno, inoltre, bloccanti i controlli di quadratura eseguiti sui prospetti di contabilità economico-patrimoniale.

Infine, il Comitato di Governo della Bdap– RgS/ Corte dei conti valuterà, in una prossima riunione, l'introduzione di ulteriori controlli che saranno effettuati dal sistema Bdap e la possibilità di rendere progressivamente bloccanti i controlli che attualmente non lo sono, sempre al fine di migliorare la qualità dei dati.