Appalti

Ascopiave, lunedì il board: Hera verso l’esclusiva

Il riassetto di Ascopiave si avvicina al momento cruciale e la bolognese Hera appare nettamente favorita rispetto agli altri pretendenti per aggiudicarsi i 700mila clienti finali di elettricità e gas messi in vendita dalla multiutility veneta, che al tempo stesso punta a un rafforzamento sulle reti gas.

Un appuntamento chiave, che potrebbe imprimere un'accelerazione alla partita, è quello fissato per lunedì prossimo: quel giorno, come anticipato da Radiocor, si terrà infatti un consiglio di amministrazione di Ascopiave che farà il punto sul processo di riorganizzazione avvalendosi del lavoro degli advisor Rothschild e BonelliErede, che hanno «omogeneizzato» e reso così confrontabili le numerose offerte non vincolanti pervenute nei mesi scorsi. La discussione si prevede in ogni caso lunga e complessa, anche se la proposta di Hera – secondo alcuni – avrebbe accumulato un vantaggio tale che già lunedì potrebbe strappare un'esclusiva per trattare con Ascopiave. Interpellata in merito a queste indiscrezioni, la società con sede a Treviso ha preferito non commentare, sottolineando che qualsiasi decisione spetta al cda, ma la sensazione è che la vicenda potrebbe essere vicina a una svolta.

Del resto, Hera valorizzerebbe i clienti di Ascopiave oltre 600 milioni di euro, una cifra monstre che nessuno tra gli altri soggetti (in particolare Edison, A2A ed Eni) è arrivata a mettere sul piatto. In cambio della maggioranza del business retail di Ascopiave, la multiutility presieduta da Tomaso Tommasi di Vignano metterebbe sul piatto le ambite reti gas di Padova 1 (Rab tra 150 e 180 milioni) oltre a un possibile conguaglio, che potrebbe non essere in cash ma in altre forme. Un ruolo importante nell’avvicinare Hera al Veneto, dove la differenza di colore politico avrebbe potuto rappresentare un ostacolo, lo avrebbe giocato l'amministrazione di Padova (socia di Hera al 3%), guidata da Sergio Giordani, sindaco di centro-sinistra. È anche vero, comunque, che la multiutility bolognese era già cresciuta con eccellenti risultati nel Nord Est, per esempio con la Acegas Aps di Trieste.

In ogni caso non è detta l'ultima parola e soltanto lunedì dopo il consiglio di Ascopiave si potrà capire che piega prenderà effettivamente la partita. Non è escluso che Hera possa poi implementare l'operazione agendo in joint venture con un altro dei soggetti in gara. Così come la stessa Ascopiave, in una fase successiva, potrebbe prendere in esame altre proposte sulle reti gas, per esempio quella di Italgas, che si concentrava sul business della distribuzione. Infine, va rilevato che se davvero riuscisse a conquistare i 700mila clienti veneti, Hera supererebbe quota 3 milioni (obiettivo dichiarato nelle scorse settimane dall'ad Stefano Venier in relazione alla gara Ascopiave) diventando così la prima multiutility italiana sul retail. Cosa che, per un effetto domino, potrebbe accelerare nel Veneto l'aggregazione tra Agsm Verona e Aim Vicenza con A2A come possibile partner industriale: la cordata era scesa in campo per Ascopiave ma svanito l'obiettivo potrebbe a maggior ragione proseguire nel progetto di consolidamento a fronte dell'ingresso di un big come Hera nella Regione.

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