Urbanistica

Autostrada Roma-Latina pronta per il commissario (e il Recovery Plan)

Pubblicata la delibera Cipe sull'opera interrotta per il maxi-contenzioso Salini Impregilo-Sis

di Massimo Frontera

Il nuovo collegamento autostradale tra Roma e Latina - che in parte coincide con l'attuale tracciato della via Pontina - potrebbe uscire dal libro dei sogni per essere proiettato rapidamente verso la fase realizzativa. Per questa infrastruttura - oggetto del desiderio dell'intero comparto industriale e agricolo del basso Lazio e oggetto di contestazione di alcuni comitati civici - si apre infatti una congiuntura favorevole. Per vari motivi, il principale dei quali consiste nella chiara volontà del governo di realizzare l'opera. Volontà che si è manifestata con la delibera approvata dal Cipe il 25 giugno scorso e pubblicata il 26 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale (la registrazione della Corte dei Conti è arrivato solo il 13 ottobre).

La delibera Cipe, firmata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dice tre cose importanti. Per prima cosa rinnova l'interesse pubblico per l'opera, prorogando al 3 agosto 2022 il termine per gli espropri. La seconda cosa importante è il recepimento delle conclusioni del Consiglio di Stato nel lungo e tormentato contenzioso che ha visto contrapposti i principali candidati alla realizzazione dell'infrastruttura: il Consorzio Sis e Webuild (all'epoca della gara Salini Impregilo), concluso dal Consiglio di Stato, con una appendice in Cassazione. La delibera, più precisamente, afferma che la stazione appaltante - Autostrade del Lazio (50% regione Lazio e 50% Anas) - può riprendere la gara ripartendo dal punto di interruzione della procedura, cioè dalla lettera di invito agli operatori candidati. Cosa che in teoria - stando alla ricostruzione del Cipe - la società stava facendo, salvo le interruzioni imposte per legge dal primo lockdown. La terza cosa importante riguarda i soldi. L'opera - da realizzare in project financing con il 40% di contributo pubblico - costa oltre 2,7 miliardi. La delibera Cipe conferma la quota pubblica finora accantonata - pari a 468 milioni di euro - sollecitando le amministrazioni alla reiscrizione in bilancio delle somme, per evitare la perenzione. In conclusione, il "massaggio cardiaco" del Cipe riporta in vita una procedura finita su un binario morto. «La novità è molto positiva - commenta il presidente di Ance Latina e vicepresidente di Ance Lazio per le opere pubbliche Pierantonio Palluzzi - perché conferma in pieno la volontà governativa di mandare avanti la gara: se si decidesse di incaricare un commissario la strada è perfettamente tracciata».

Come ricordato nella delibera, l'iniziativa spetta ad Autostrade del Lazio, ma il nodo è tutto politico. A luglio la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli assicura pubblicamente di voler realizzare l'opera d'intesa con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti; e promette anzi la nomina di un commissario. Il commissario non è mai arrivato; in compenso a settembre arrivano le parole del viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri che annunciano una «riflessione in corso sul progetto» per modificarne il tracciato. A ottobre, infine, esce la delibera Cipe che, nonostante, risalga al giugno scorso, delinea in modo chiaro la via da seguire. Non guasterebbe a questo punto un chiarimento della titolare del Mit sulla situazione della gara, sulla situazione delle risorse e sul commissario.

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C'è poi un ulteriore elemento da considerare: la prossima disponibilità dei fondi europei del Recovery Plan che, come è noto, sono vincolati a tempi di spesa e contabilizzazione "ultra-rapidi", considerando i tempi delle opere pubbliche in Italia. In questo senso, «il vantaggio della nuova autostrada Roma-Latina - ricorda sempre Palluzzi - consiste nel fatto che l'opera non parte da zero ma dispone già di un progetto definitivo, realizzato e pronto. Nel 2026 (orizzonte temporale del Recovery Plan, ndr) l'opera potrebbe essere completata».

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