Fisco e contabilità

Avanzi, extracosti opere e tempi di pagamento nell’agenda di fine mese

Entro gennaio alla Corte dei conti il questionario sui controlli interni

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Fra vecchie e nuove disposizioni, sono tante le scadenze che gravano sull’agenda di fine mese degli enti locali. La legge di bilancio 2023 l’appesantisce aggiungendo l’analisi sullo stop dello stralcio parziale delle cartelle fino a mille euro affidate agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Nuove scadenze fra fine gennaio e primi febbraio arrivano, poi, dal caro materiali delle opere Pnrr/Pnc.

Entro il 31 gennaio gli enti locali devono decidere se bloccare lo stralcio parziale delle cartelle di pagamento fino a mille euro, adottando una delibera di consiglio da trasmettere via Pec, entro la stessa data, all’agente nazionale della riscossione con dichiarazione da pubblicare sul sito. Senza il blocco l’annullamento sarà automatico; le quote stralciate saranno trasmesse entro il 30 giugno.

Fine mese da cerchiare anche per la conferma dell’assegnazione del contributo del 10% per il fondo opere indifferibili, a copertura del caro materiali per le opere Pnrr che saranno affidate entro il primo semestre 2023 (20 giorni dalla data di pubblicazione degli elenchi da parte delle amministrazione statali titolari degli interventi). La mancata conferma, tramite il sistema Regis, determinerà la perdita dell’accesso alla procedura semplificata; rimarrà possibile il solo ricorso alla procedura ordinaria sulle eventuali risorse rimaste disponibili.

Scadrà invece il 6 febbraio la domanda per l’accesso alla procedura ordinaria di recupero dei fondi per il caro materiali sulle opere 2022.

Enti impegnati anche sul fronte del rispetto dei tempi di pagamento, con la comunicazione dello stock di debito da parte delle amministrazioni che scelgono di sostituire il dato presente in piattaforma crediti commerciali con quello risultante dalle proprie scritture contabili. La comunicazione, in base all’articolo 9, comma 2 del Dl 152/2021, è prevista, attraverso il portale Area Rgs, solo per gli enti che non hanno ancora allineato i dati presenti in Pcc con quelli delle scritture contabili. Gli enti che vogliono avvalersi di tale deroga devono inviare la comunicazione riferita al 31 dicembre 2022, entro il termine del 31 gennaio (comma 867 della Legge 145/2018).

Rimane sempre in vigore il vincolo di pubblicare sul sito l’indicatore di tempestività dei pagamento e il debito residuo, con riferimento al quatro trimestre e all’intero 2022.

Ancora, gli enti che, avendo già approvato il bilancio di previsione 2023/25, hanno previsto l’immediato utilizzo dell’avanzo presunto di amministrazione devono aggiornare, con delibera di giunta entro il 31 gennaio, il prospetto riguardante il risultato di amministrazione presunto, sulla base di un preconsuntivo relativo alle entrate e alle spese vincolate o accantonate. La mancata approvazione dell’aggiornamento del prospetto comporta l’obbligo di eliminare dal bilancio dell'utilizzo dell’avanzo di amministrazione.

Quest'anno anche il questionario riguardante i controlli interni, svolti nell’anno 2021, va trasmesso alla Corte dei conti entro il 31 gennaio 2023 (delibera n. 16/2022 della Sezione delle autonomie).

Il 30 gennaio costituisce inoltre la prima scadenza prevista dalle norme per la produzione dei documenti necessari all’approvazione del rendiconto della gestione 2022. Il tesoriere, l’economo e gli altri agenti contabili devono, infatti, entro quella data, rendere il conto della loro gestione 2022, da sottoporre a successiva parifica, per essere poi trasmessi, entro 60 giorni dall’approvazione del rendiconto, alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti

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