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Bandi di gara, l'eclissi (per l'effetto Semplificazioni) è iniziata: dimezzati i bandi di progettazione tra giugno e ottobre

Sui lavori l'Ance segnala -2,1% bandi e -7,6% importi nei primi dieci mesi 2021. A ottobre tracollo: -61% in valore

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di Massimo Frontera

La "cancellazione" dei bandi di gara è cominciata. Dopo che il Dl Semplificazioni 1 (76/2020) ha alzato il valore degli affidamenti diretti (a 150mila euro) e delle procedure negoziate a inviti (alla soglia comunitaria di 5,3 milioni), è arrivato il Pnrr che ha sblindato pressoché totalmente le norme di pubblicità, fino a consentire gli appalti di lavori nei settori ordinari e in quelli speciali con procedura negoziata senza bando, se lo richiedono motivi di urgenza. E gli effetti cominciano a farsi sentire: in modo ancora non chiarissimo nel caso dei bandi di lavori ma invece in modo molto più netto nel caso dei bandi di progettazione.

Il problema non è tanto quello della minor pubblicità - che non incide sul Pil - quanto quello di una minore concorrenza, che invece incide - e molto - sul mercato. «Tutte le gare del Pnrr - ha ricordato ieri in Parlamento il vicepresidente dell'Ance per le opere pubbliche Edoardo Bianchi - sono sottratte a qualsiasi logica di pubblicità, la procedura standard per realizzare il piano sarà la procedura negoziata, che per questi sei anni diventerà la procedura ordinaria. Ma saranno le stazioni appaltanti a determinare gli inviti, nessuna impresa potrà presentarsi e chiedere di essere invitata. Riteniamo che possa essere un gravissimo vulnus della concorrenza e non capiamo quale sia l'interesse».

Il conseguente calo dei bandi previsto da Bianchi nelle prossime settimane e mesi, comincia a concretizzarsi in modo apprezzabile, come segnala l'ultima nota economica da poco pubblicata della stessa associazione. A ottobre - si legge su Edilizia Flash di novembre - si registra un brusco calo delle gare pubblicate per lavori, sia in termini di numero (-15,3%) che di importo (-60,9%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il crollo tendenziale dei valori di ottobre non è ancora attribuito all'eclissi dei bandi ma si spiega con l'eccezionale concentrazione di maxi gare bandite da Anas e Rfi per 3,3 miliardi. Senza di queste, il calo si riduce solo del 2% (anche se anche a ottobre 2021 ci sono state alcune gare di grosso calibro, come la piattaforma europea nel porto di Livorno di quasi 400 milioni o un appalto di 67 milioni a Genova).

Più eloquente il trend tendenziale dei primi dieci mesi del 2021, che segna un calo del 2,1% nel numero di pubblicazioni e del 7,6% degli importi. «Tale risultato - spiega la nota Ance - deriva dalla sintesi di flessioni a doppia cifra per le classi di importo fino a 150mila euro e oltre i 20 milioni e da incrementi per i tagli di lavori compresi tra i 150mila euro e il milione, nonché le fasce 1-5 milioni e 5-20 milioni». Tra i vari trend c'è poi quello che riguarda ex Iacp e Aziende casa, che dai circa 260 milioni dei primi 10 mesi del 2020 schizzano a 1,9 miliardi del 2021, grazie ai project financing che puntano a sfruttare il superbonus. Numeri promettenti, sempre che ai Pf seguano i cantieri. Tra i trend particolarmente negativi si trovano gli enti ferroviari (-67%) e l'Anas (-34%). Enti locali e gestori di reti, invece, mettono a segno una crescita dei valori, rispettivamente del 40% e del 18 per cento.

Più che dagli attuali numeri sugli appalti di lavori, i timori dell'Ance sembrano giustificati dagli attuali numeri sulla progettazione, dove infatti l'estinzione dei bandi è già molto vistosa. L'Osservatorio Oice-Informatel di ottobre, uscito oggi di oggi segnala infatti una preoccupante la svolta congiunturale dovuta all'applicazione delle norme sui bandi del Dl Semplificazioni. Nei primi cinque mesi di vigenza del decreto 77, dicono le società di ingegneria dell'Oice, «si sono dimezzati i bandi di gara ad evidenza pubblica rispetto ai cinque mesi precedenti». Più in dettaglio, tra giugno e ottobre 2021 i bandi di progettazione hanno fatto registrare un -48,8% rispetto a gennaio-maggio, con un picco di -53,6% per gli avvisi sotto i 139mila euro. In contrazione anche le gare sopra la soglia europea dei 214mila euro, «evidentemente frazionate per evitare la gara», che nello stesso periodo sono diminuite di un quarto. «Nei primi cinque mesi da gennaio a maggio - si legge nel report Oice - sono state pubblicate 1.362 gare di importo inferiore a 140mila euro, nei secondi quattro mesi, da giugno ad ottobre, solo 632, il calo è di 963 gare rappresenta il 33,8% delle gare pubblicate in tutti i dieci mesi da gennaio ad ottobre». Lo stesso mese di ottobre mostra un forte contrasto tra calo drastico di bandi (-35,5%) e un positivo aumento degli importi (+19,4%). «Ottobre rafforza il nostro allarme per l'innalzamento del tetto per gli affidamenti diretti da 75.000 a 139.000 dovuto al decreto 77/21 sulle semplificazioni: in cinque mesi dimezzato il numero dei bandi pubblici di progettazione - commenta il presidente dell'Oice, Gabriele Scicolone -: siamo preoccupati perché si è passati ad un mercato sempre più caratterizzato da sistemi di scelta del contraente non basati su una vera concorrenza». «Nello scorso mese - aggiunge - soltanto sette sono state le gare di servizi tecnici oltre i 139.000 euro che hanno fatto espressamente riferimento a lavori da finanziare o finanziati con risorse del Pnrr».

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