Progettazione

Bandi Pnrr, Oice: boom di micro-Ppp per riqualificazioni urbane

Nel primo trimestre di quest'anno 736 avvisi di partenariato pubblico-privato «speciale». Ddl appalti, Scicolone: vietare gli affidamenti al prezzo più basso

di M.Fr.

Nei primi tre mesi 2022 sono usciti 188 bandi Pnrr per servizi tecnici e appalti integrati, che includono cioè progettazione e realizzazione, pari a un incremento del 135% rispetto al trimestre precedente. Si legge nel secondo Report trimestrale dell'Oice sul programma governativo.

Incrementi di bandi e valori nei primi tre mesi del 2022
«Il primo trimestre del 2022 - sottolinea il report - segna una netta accelerazione: sono infatti 188 i bandi per affidamenti di servizi tecnici, di supporto alle stazioni appaltanti e per appalti integrati, per un valore di servizi pari a 211,4 milioni di euro, di cui 116,5 relativi alla sola progettazione, che attiveranno oltre 2,5 miliardi di lavori». Nel confronto con l'ultimo trimestre del 2021 emerge appunto un incremento del 135% dei bandi (nel IV trim. 2021 sono stati 80) e del 14% del valore dei servizi in gara (185,3 milioni di valore nel IV trim. 2021). «L'affidamento di queste attività - segnala il documento - è propedeutico alla successiva realizzazione di lavori per un importo pari a 2.560 milioni di euro, un dato in calo del 39,5% rispetto allo scorso trimestre». L'Oice segnala anche l'uscita di 24 bandi per affidare servizi di supporto alla stazione appaltante, pari al 13% del totale, per un valore di 22,7 milioni di euro, valore in linea con quello dell'ultimo trimestre 2021, con 23 gare per 21,3 milioni di euro di valore. Complessivamente, questi numeri rappresentano «un trend assolutamente positivo - afferma il presidente dell'Oice Gabriele Scicolone - segno che, dopo l'egregio lavoro del Mims e degli altri dicasteri che hanno messo a disposizione le risorse, le stazioni appaltanti hanno iniziato a mettere a terra gare per acquisire Pfte e anche progettazione e direzione lavori». «Adesso - incalza Scicolone - è importante insistere sul rispetto dei tempi per aggiudicare le gare e stipulare rapidamente i contratti che dovranno essere equilibrati e non vessatori come accade spesso».

Il boom dei Ppp «speciali»
Il rapporto dell'Oice mette in luce un dato che viene giudicato «rilevante», nonostante sfuggano in gran parte gli effetti e le dimensioni economiche. Si tratta dei sedicenti Partenariati pubblico-privato cosiddetti "speciali", proprio perché, spiega l'Oice, «così qualificati nei numerosi avvisi pubblicati». La novità, spiega sempre l'associazione, si deve alla pubblicazione (avvenuta a dicembre) dei bandi dei diversi dicasteri che impegnano le risorse del Pnrr. Più esattamente, tra dicembre e marzo l'Oice ha contato complessivamente 736 avvisi. Solo in otto casi gli avvisi hanno indicato il valore dei servizi (165mila euro) e il valore dei lavori (pari a 4,9 milioni di euro). «Questi avvisi - si legge nel report - pubblicati da molti enti locali sono dei Ppp ai sensi dell'art. 151, comma 3, del codice appalti, mirati alla selezione di operatori pubblici e privati, allo scopo di attuare gli interventi inclusi in Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale che successivamente verranno presentati al Mic». «In sostanza - sintetizza l'Oice - si tratta di avvisi che riguardano l'individuazione di soggetti (enti pubblici, imprese, associazioni, enti del terzo settore) interessati in qualità di partner da interventi di riqualificazione urbana di modesto valore, in alcuni casi non bene identificati o solo localizzati territorialmente e per i quali l'ente locale formulerà richiesta di finanziamento». Invece, di Ppp "classici" se ne registra solo uno nel trimestre considerato. Si tratta di quello lanciato da Difesa Servizi Spa per la realizzazione di un polo strategico nazionale. La gara (articolo 183 del codice) si è conclusa il 24 marzo e prevede lavori per 723 milioni di euro e servizi tecnici per 15 milioni.

Amministrazioni centrali in prima fila
Se si guarda ai valori mandati in gara, le stazioni appaltanti più attive nei bandi di servizi tecnici e per appalti integrati, sono le amministrazioni statali, con 14 bandi per 74,6 milioni di euro di servizi e 1.320,3 milioni di lavori. Seguono le Regioni con 46 bandi per 50,7 milioni di euro di servizi ed oltre 381 milioni di euro di lavori. Quest'ultimo dato, osserva l'Oice «non deve sorprendere perché alle regioni la legge ha assegnato un ruolo centrale nell'iter che deve portare alla cosiddetta "messa a terra" degli interventi». Al terzo posto ci sono gli Iacp con 6 bandi per interventi di edilizia residenziale pubblica con un valore di 33 milioni di euro di servizi e 123,8 milioni di euro di lavori. Le amministrazioni statali sono anche quelle che, nel confronto trimestrale ottobre-dicembre 2021 e gennaio-marzo 2022, segnano il tasso di incremento maggiore nel numero di bandi pubblicati, pari a +600%, con un incremento del 262,5% per il valore dei servizi e del 42,7% per il valore dei lavori. Le Province risultano aver pubblicato il 75% in più di bandi, con un valore di servizi maggiore del 384,3% sul 2021 e un valore dei lavori in crescita addirittura del 1.865,1 per cento. Totalmente in campo negativo le Concessionarie e privati sovvenzionati: -30,8% in numero, -85,0% nel valore dei servizi e -94,4% nel valore dei lavori.

In aumento la pubblicazione dei bandi sottosoglia
L'Oice valorizza anche il dato che riguarda la pubblicazione dei bandi di servizi di architettura e ingegneria (Sai) di valore superiore alla soglia comunitaria. «Notiamo che i bandi di progettazione con la direzione lavori e un importo di servizi maggiore di 139.000 euro, aumentano visibilmente sia in numero che nel valore: erano solo 7 nel 4° trimestre 2021 per un valore di 1,6 milioni di euro; sono 73 nel 1° trimestre del 2022 per un valore di 117,8 milioni di euro». Il rapporto rileva tuttavia che si abbassa il valore medio dei bandi soprasoglia di sola progettazione: mentre nel 2021 erano state pubblicate 10 gare per un valore complessivo di 27,4 milioni di euro, nel 2022 vengono censite 28 gare per un importo di 17,5 milioni di euro. L'altro segnale importante - e incoraggiante per gli operatori - è l'aumento - sia in numero sia in valore - delle gare di sola progettazione di importo inferiore a 139mila euro «che passano da sole 2 gare del 4° trimestre del 2021 alle 38 gare del 1° trimestre del 2022». «Evidentemente - commenta il rapporto -, anche se non necessario, le stazioni appaltanti intendono attivare un sistema sia pure semplificato di confronto concorrenziale». Per contro «non è dato sapere se altri incarichi al di sotto dei 139.000 euro siano stati affidati direttamente e quindi non pubblicati».

Ddl appalti, Scicolone: vietare gli affidamenti al prezzo più basso
Più in generale in tema di bandi di progettazione, l'Oice - ascoltato ieri dalla Commissione Ambiente della Camera che sta esaminando il Ddl delega sugli appalti - ha chiesto di intervenire integrando i criteri di delega al fine, innanzitutto, di tutelare il ruolo dei progettisti e la dignità della fase di progettazione «Abbiamo notato che, nonostante il proficuo lavoro svolto al Senato, alcuni temi – ha segnalato Scicolone - sono ancora del tutto assenti e vanno a nostro avviso richiamati: dall'esigenza di vietare affidamenti di progetti al prezzo più basso, alla tutela dell'equo compenso vincolando le stazioni appaltanti ad applicare il decreto parametri, che ci auguriamo sia al più presto adeguato, ai limiti al ribasso per le offerte economiche e alla revisione delle soglie per gli affidamenti fiduciari». Le società di ingegneria giudicano fondamentali anche gli aspetti legati alla promozione di supporti di project management per i Rup, alla definizione dei casi di ricorso all'appalto integrato, «che non può essere liberalizzato come è ora», e alla riduzione degli oneri burocratici e amministrativi per partecipare alle gare, «profilo sul quale l'Anac potrà fare moltissimo attuando il cosiddetto fascicolo virtuale».

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