Fisco e contabilità

Bilanci locali verso la proroga al 30 aprile - La prossima settimana l'acconto del fondone Covid

Comuni, Città metropolitane e Province sono ancora al buio sulle entrate ufficiali di quest’anno

di Gianni Trovati

A 12 giorni dal termine per chiudere bilanci e delibere su addizionale Irpef, Imu e sugli altri tributi i Comuni sono ancora al buio sulle entrate ufficiali di quest’anno. E lo stesso accade a Città metropolitane e Province. Le soluzioni sono due: indicare in tutta fretta i numeri chiave dei fondi oppure imboccare la classica via della proroga. Ma entrambe passano dalla Conferenza Stato-Città. Che però, come la Stato-Regioni (e quindi l’Unificata), è ancora ferma per il cambio di governo.

Per farle funzionare occorrono le deleghe che il presidente del Consiglio affida al ministro dell’Interno (per la Stato-Città) e al titolare degli Affari regionali (per la Stato-Regioni), oltre a quelle che formalizzano i compiti dei sottosegretari dei Palazzo Chigi.

Il pacchetto, a un mese dall’insediamento del governo, è alla Corte dei conti. La macchina dovrebbe quindi ripartire la prossima settimana, con la ripartizione dell’acconto da 220 milioni del fondo d’emergenza Covid finanziato dalla legge di bilancio. Con quelle cifre, non è complicato stimare il saldo di giugno, che dovrebbe crescere di un miliardo con il decreto Sostegni. Ma i numeri (comma 822 della manovra) sarebbero dovuti arrivare entro il 28 febbraio, dando un mese alle giunte per proporre i bilanci e ai consigli per approvarli. Così non è stato, e l’ennesima proroga è alle porte. Probabilmente al 30 aprile, sperando che basti. Anci e Upi l’hanno chiesta ieri (si veda il documento).

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