Personale

Bonisoli: «Ora sul capitale umano gli enti entrano in concorrenza»

L'intervista ad Alberto Bonisoli, presidente del Formez

di Gianni Trovati

«Alla ripresa dopo il Covid si è creato un picco di selezioni alimentato dall’arretrato e dal contemporaneo avvio delle selezioni collegate al Pnrr. Questo ha determinato una mole di lavoro enorme che siamo riusciti a gestire grazie alla digitalizzazione, che ha anche l’effetto di rendere i concorsi impermeabili a qualsiasi forma di inquinamento». Alberto Bonisoli, presidente del Formez, ha colto però anche l’occasione di estrarre dalla mole enorme dei dati prodotti dalle selezioni l’analisi di fenomeni che possono rivelarsi utili per correggere le politiche di reclutamento della Pa: a partire dai numerosi casi di rinuncia.

Come li giudica?

Le rinunce sono sorprendenti per molte Pa. Ma «è il mercato, bellezza». Questo indica senza dubbio un problema di attrattività, e il ministro per la Pa Zangrillo ha ragione quando sottolinea l’importanza della leva economica. Ma sono molti gli aspetti in gioco: vediamo rinunce di assunti a tempo determinato quando trovano un posto fisso, ma anche scelte opposte o casi di scelta fra due posti a tempo indeterminato. L’aspetto economico è importante, ma ha un ruolo chiave anche la sede di lavoro e spesso, per così dire, il brand della singola amministrazione. Siamo all’inizio di un cambio di mentalità rilevante: andiamo verso una fase in cui le Pa, abituate a ragionare da monopolisti, entreranno di più in concorrenza sul capitale umano.

L’altro aspetto è l’età media elevata dei candidati

Anche su questo c’è da considerare l’effetto dell’arretrato dei concorsi sospesi dal Covid. Ma c’è senza dubbio un problema di comunicazione. Abbiamo fatto passi enormi nell’innovare la comunicazione politica ma non è accaduto lo stesso nella comunicazione pubblica. Per questo stiamo iniziando a pubblicizzare i bandi sui social, da Facebook a Instagram, con buoni risultati.

I problemi di reclutamento si fanno ancora più gravi nei piccoli Comuni. Come li si può aiutare?

Con la consulenza e la formazione sul campo. Attraverso il progetto Fast si stanno costituendo task force di oltre 100 esperti per la transizione digitale e amministrativa. Sono 437 gli enti che stanno ricevendo supporto attraverso l’uso di un motore di intelligenza artificiale che permette ai sistemi l’apprendimento continuo e mette a disposizione una base di conoscenza utile per la redazione degli atti normativi.Altri 600 Comuni sono coinvolti in microprogetti di trasformazione digitale e di semplificazione. La consulenza si affianca alla formazione per permettere poi agli enti di camminare da soli.

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