Urbanistica

Bonus edilizi all'antisismica, con l'estensione alla zona 3 inclusi 4,4 milioni di edifici in più

di Giuseppe Latour

L'estensione del bonus antisismica alla zona 3 riguarderebbe 4,4 milioni di edifici, circa il 60% dei quali costruiti prima del 1971, quindi non in linea con le norme sismiche attuali. L'ipotesi di allargare l'incentivo fiscale per l'adeguamento sismico dalle zone 1 e 2 alla zona 3 è stata rilanciata negli ultimi giorni, a partire dal presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci. Ma, come spiegano da Isi (Ingegneria sismica italiana), comporterebbe un sostanziale raddoppio della gittata dello sconto, che attualmente riguarda più o meno 4,7 milioni di edifici.

«Le zone sismiche in Italia – spiegano dall'associazione, che riunisce tutti i principali attori dell'antisismica nel nostro paese - sono quattro, la 1 è la più alta, la 4 la più bassa». Secondo i dati del Rapporto Ance-Cresme sul territorio del 2012, la zona a sismicità alta (1) comprende 706 Comuni e tre milioni di abitanti, quella a sismicità media (2) riguarda 2.187 Comuni e 18,9 milioni di abitanti. Al terzo gradino c'è la sismicità bassa, con 2.003 Comuni e 20,5 milioni di abitanti. Infine, al quarto livello troviamo la sismicità molto bassa: 3.196 Comuni e 8,8 milioni di abitanti. I bonus fiscali del 65% per l'antisismica riguardano solo le prime due zone. L'ipotesi di cui si discute è di estenderli alla terza fascia, per rendere maggiore la loro efficacia.

Questo allargamento, però, non sarebbe di piccola portata. Continuano da Isi: «La stima Ance-Cresme, su dati Istat rileva che gli edifici in Italia, costruiti sino al 2001, sono circa undici milioni. Se ne deduce che una stima dei fabbricati in Italia sulle 4 zone sismiche è la seguente: 664mila in zona 1, 4.060.000 in zona 2, 4.404.000 in zona 3 e 1.890.000 in zona 4». Quindi, con l'inclusione della terza fascia tra quelle che possono accedere agli sconti ci sarebbe un sostanziale raddoppio degli edifici interessati. Al momento siamo a 4,7 milioni sparsi in poco meno di 2.900 Comuni; a questi si sommerebbero 4,4 milioni di fabbricati in 2mila Comuni. Da considerare che in zona 3 ci sono aree popolosissime, comprese tra le altre in Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto.

Insomma, sarebbe essenziale aumentare in maniera consistente gli stanziamenti messi a disposizione dal Governo per questa voce, attualmente pari a poco più di 100 milioni di euro. Anche se c'è da segnalare che, al momento, manca ancora la circolare applicativa del ministero delle Infrastrutture che renda pienamente sfruttabile il bonus. Comunque, non per tutti questi 4,4 milioni di edifici sarebbero necessari lavori di adeguamento: quelli costruiti prima del 1971, quindi non in linea con le norme sismiche, sono grossomodo il 60%, circa 2,6 milioni. È soprattutto qui che dovrebbero essere concentrati gli interventi. Senza contare che, comunque, ci sono sul territorio diversi milioni di costruzioni progettate e realizzate tra il 1972 e il 2001, in data – concludono dall'associazione - «comunque antecedente alla nuova zonizzazione sismica attuata a partire dal 2003 e alle Norme Tecniche sulle costruzioni emanate nel 2008».

La classificazione sismica di tutti i comuni italiani aggiornata al 2015

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