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Bonus edilizi, filiera delle costruzioni: sì ai maggiori controllo ma senza retroattività

A Governo e Parlamento la richiesta di 19 associazioni di modificare le norme previste dal Dl Antifrodi

di El&E

D'accordo sui maggiori controlli legati ai bonus edilizi previsti dal decreto legge cosiddetto antifrodi, ma non sull'applicazione retroattiva delle nuove misure. Questo in sintesi il messaggio affidato a una nota congiunta sottoscritta da 19 associazioni di operatori della filiera delle costruzioni. «L’introduzione dell’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità dei costi anche alle iniziative in corso - denuncia la nota - ha provocato il blocco dell’operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d’imposta da bonus edilizi, gettando nella più ampia incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati. A tal proposito appaiono insufficienti i chiarimenti forniti in questi giorni dall’Agenzia dell’Entrate in quanto non risolvono il problema complessivo della retroattività, che viene eliminata solo per i pagamenti eseguiti entro l’11 novembre lasciando quindi fuori tutti i lavori in corso».

«Mentre le piattaforme dopo giorni di blocco starebbero finalmente per tornare in funzione, manca ancora il decreto del Mite sull’aggiornamento dei prezzari ai quali devono attenersi gli asseveratori, secondo le nuove disposizioni", fanno osservare gli operatori. «A fronte delle incertezze e dei mancati adempimenti la filiera ribadisce, quindi, di essere totalmente favorevole al rafforzamento e all’estensione a tutte le iniziative – presenti, passate e future - dell’attività di controllo e di prevenzione dell’utilizzo illecito dei bonus edilizi, così come avvenuto sulla verifica della congruità del costo del lavoro anche per il settore privato. Allo stesso tempo chiede con forza che l’applicazione delle nuove procedure operative sia limitata ai soli interventi avviati successivamente all’emanazione di tutti i provvedimenti e delle relative istruzioni o quantomeno avviati dopo l’entrata in vigore del Decreto». La nota conclude con la richiesta rivolta a Governo e Parlamento «di intervenire urgentemente per evitare rallentamenti nel percorso di crescita del Paese trainata in larga parte dalle misure adottate nel 2020, che stanno cominciando proprio ora a produrre gli effetti auspicati in linea con gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Europa e dal Piano di ripresa e resilienza».

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