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Bonus facciate, a Milano: la Guardia di Finanza sequestra 48 milioni di euro

Secondo i Pm si tratterebbe di una truffa attraverso false cessioni di crediti di imposta per lavori mai realizzati in quattro condomini della città

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha eseguito un maxi sequestro per un totale di oltre 48 milioni di euro in un'inchiesta del pm Monia Di Marco e dell'aggiunto Maurizio Romanelli su una presunta truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche su «false cessioni di crediti di imposta», sfruttando la normativa del 2020 prevista nel Decreto Rilancio sul cosiddetto «bonus facciate», per lavori in realtà mai eseguiti in quattro condomini milanesi. Secondo le informazioni raccolte dall'Ansa, il sequestro preventivo è stato convalidato dal gip Alessandra Di Fazio. Nell'inchiesta sono indagati i due legali rappresentanti della Effegici srl, società che si occupa di ristrutturazioni edili, e l'amministratore dei quattro condomini di via Laurana, di viale Suzzani, via Tavazzano e via Tago.

Ad accorgersi della presunto maxi raggiro, stando a quanto si legge nel provvedimento del gip, sono stati alcuni condomini, che hanno «scoperto, tramite visura del proprio cassetto fiscale» di essere «beneficiari di crediti di imposta ceduti alla ditta Effegici» su «lavori di rifacimento facciata» del palazzo di via Laurana. Lavori, scrive il gip, «in realtà mai eseguiti, né deliberati dall'assemblea condominiale». Sia i responsabili della società che l'amministratore dei palazzi in questo modo, secondo l'accusa, si sarebbero intascati i «benefici economici connessi alla cessione dei crediti di imposta» e in particolare la Effegici avrebbe emesso «false fatture» per quei lavori mai effettuati.

Col sistema delle false fatture per lavori mai eseguiti, la Effegici srl avrebbe ottenuto «le false cessioni di credito di imposta - si legge nel decreto del gip - apparentemente effettuate in favore della società dagli ignari proprietari delle unità abitative». Nel caso del condominio di via Laurana, ad esempio, ci sarebbero state false fatturazioni per un totale di oltre 20 milioni di euro con relative cessioni di crediti per oltre 18 milioni. Sempre stando agli atti, però, i presunti truffatori non sarebbero riusciti a «monetizzare» quei crediti «attraverso successive cessioni ad istituti di credito» e ciò per «cause indipendenti dalla loro volontà consistite nelle plurime denunce presentate dai proprietari delle unità abitative e dalle segnalazioni degli stessi». Tanto che la stessa società, poi, il 2 e 3 dicembre scorso avrebbe effettuato le «retrocessioni» dei crediti di imposta «a favore dei singoli complessi condominiali».

Sono stati sequestrati ora, infatti, tutti i crediti di imposta, per un valore di oltre 48 milioni di euro, di cui risultano ancora titolari i quattro condomini. Nel decreto il giudice, tra l'altro, ricorda che il Decreto Rilancio è stato approvato per «supportare la ripresa economica e superare» la crisi dovuta alla pandemia da Covid. E che il bonus facciate contenuto in quel decreto è una «agevolazione fiscale» che ha consentito fino al 31 dicembre scorso di «recuperare» il «90% dei costi sostenuti» con «possibilità» anche di «cedere i crediti fiscali». Meccanismo sfruttato nella presunta truffa che ha portato al sequestro.

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