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Caro bollette, dalle Unioni l’avanzo in aiuto dei sindaci

La Ragioneria generale apre al trasferimento di fondi per la spesa per le utenze

di Simona Lodesani e Alberto Scheda

L’Unione può trasferire le risorse del Fondone Covid, allocate nel proprio avanzo vincolato, ai Comuni aderenti stessa per fronteggiare il caro bollette del gas ed elettricità.

La Ragioneria generale dello Stato ha così risposto al quesito posto da un’Unione in merito al possibile utilizzo dei fondi Covid 2020/2021.

Nel corso del 2022 si sono succeduti diversi decreti volti a provare a sostenere gli enti nella lotta al caro utenze. Oltre ai fondi stanziati dal Governo a più riprese, è stato introdotto, per il 2022, una sorta di regime derogatorio che di fatto consente di utilizzare entrate vincolate, quali gli oneri di urbanizzazione, le sanzioni per infrazione al codice della strada, le entrate da parchimetri e gli avanzi fondi covid 2020 e 2021 per far fronte ai maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica e gas. L’incremento va conteggiato raffrontando la spesa dell’esercizio 2022 con quella registrata per utenze e periodi omologhi nel 2019.

In linea con quanto previsto dalla normativa, il modello di Certificazione Covid 19/2022 consente di considerare, tra i trasferimenti correnti e contributi investimenti, i contributi a imprese, famiglie e associazioni del territorio in difficoltà economica conseguente all’emergenza epidemiologica peggiorata dalla crisi energetica, compresi quelli per sostenere l’aumento della spesa per energia elettrica e gas. Per rendere coerente l’impianto ed evitare il rischio di «doppio finanziamento» al caro bollette, all’interno dei ristori della certificazione Covid è stato inserito anche il fondo per garantire la continuità dei servizi.

La Ragioneria, nel corso del 2021, con Faq 18 aveva esplicitato il percorso da seguire nel caso in cui i Comuni avessero avuto necessità di finanziare, con il fondo, le maggiori spese Covid sostenute dall’Unione cui avevano trasferito le funzioni. Le indicazioni, volte ad evitare duplicazioni di ristori, comportavano l’inserimento da parte del Comune, in corrispondenza della voce «Trasferimenti correnti a amministrazioni locali» della sezione 2 del modello Covid-19, della maggiore spesa sostenuta per trasferire all’Unione le risorse del fondo. L'Unione, invece, non avrebbe dovuto valorizzare all'interno del modello alcuna maggiore spesa sostenuta per fronteggiare l'emergenza, dal momento che tali spese erano già coperte in entrata grazie al trasferimento ricevuto dai suoi Comuni.

n coerenza con la Faq, la Ragioneria dello Stato, ha ritenuto ammissibile il trasferimento, da parte di un'Unione ai propri Comuni aderenti, di risorse derivanti dai Fondi Covid, allocate in avanzo vincolato, per fronteggiare il caro bollette del gas ed elettricità. Parimenti ha specificato che sarà l'Unione a certificare nel proprio modello Covid 2022 tali maggiori spese, all'interno trasferimenti correnti amministrazioni locali, mentre i comuni non dovranno dichiarare le maggiori spese per energia e gas coperte dalle risorse trasferite dall'Unione.