Fisco e contabilità

Caro energia 2023, arriva la possibilità di utilizzare gli incassi di multe e parcheggi

La novità è nel disegno legge di conversione del Milleproroghe licenziato dal Senato la settimana scorsa

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Anche per l'anno 2023 i Comuni, le Unioni di comuni, le Province e le Città metropolitane potranno destinare gli incassi delle multe e dei parcheggi alla copertura delle spese per le utenze di energia elettrica e gas. La novità è inserita all'articolo 11, comma 8-decies del disegno legge di conversione del Decreto legge 198/2022 (Milleprorhttps://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01368739.pdfoghe) licenziato dal Senato la settimana scorsa.

Nello specifico viene estesa, anche al 2023, la disposizione già prevista per il 2022 che consente, in via eccezionale e derogatoria, agli enti di destinare alla copertura della spesa per le utenze di energia elettrica e gas i proventi effettivamente incassati di cui all'articolo 142, commi 12-bis e 12-ter e all'articolo 208, comma 4, del codice della strada (Dlgs 285/1992), nonché le entrate derivanti dalla riscossione delle somme dovute per la sosta dei veicoli nelle aree destinate al parcheggio a pagamento, secondo le previsioni dell'articolo 7, comma 1, lettera f), del codice, nei soli limiti delle percentuali di propria spettanza e competenza (articolo 40-bis, primo comma del Dl 50/2022).

Per quantificare le risorse gli enti devono considerare i soli incassi riferiti agli accertamenti di competenza degli esercizi 2022 e 2023, escludendo le riscossioni riferite alle quote arretrate di competenza degli esercizi precedenti.

Questa misura di flessibilità, specifica per il caro energia, si aggiunge al fondo di 400 milioni di euro, di cui 350 a favore dei Comuni e 50 a favore di Province e Città Metropolitane, già stanziato dalla legge di bilancio per garantire la continuità dei servizi erogati (comma 29). Il fondo sarà ripartito entro il 31 marzo 2023, in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, rilevata tenendo anche conto dei dati Siope.

La Legge di Bilancio prevede inoltre che, in sede di approvazione del rendiconto 2022 da parte dell'organo esecutivo, gli enti territoriali sono autorizzati, previa comunicazione all'amministrazione statale o regionale erogante, allo svincolo delle quote vincolate dell'avanzo di amministrazione, riferite ad interventi conclusi o già finanziati negli anni precedenti con risorse proprie, non gravate da obbligazioni già contratte e con esclusione delle somme relative alle funzioni fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni. Le risorse svincolate possono essere utilizzate per: a) la copertura dei maggiori costi energetici sostenuti dagli enti oltre che dalle aziende del servizio sanitario regionale; b) la copertura del disavanzo della gestione 2022 delle aziende del servizio sanitario regionale derivante dai maggiori costi diretti e indiretti conseguenti alla pandemia di Covid-19 e alla crescita dei costi energetici; c) contributi per attenuare la crisi delle imprese per i rincari delle fonti energetiche (comma 822 della legge 197/2022). Le risorse svincolate dovranno essere comunicate alla Ragioneria generale dello Stato, secondo le modalità che saranno definite con apposito decreto.

Infine, in via eccezionale e limitatamente all'anno 2023, in considerazione del protrarsi degli effetti economici negativi della crisi ucraina, il comma 775 della legge di bilancio 2023 ha anche concesso agli enti locali, prorogando il termine di approvazione del bilancio al 30 di aprile, di iscrivere nel bilancio di previsione l'utilizzo della quota libera dell'avanzo, accertato con l'approvazione del rendiconto 2022.

In sede di audizione sul Milleproroghe Anci aveva chiesto per il 2023 anche di poter utilizzare, in deroga ai vincoli ordinari, gli oneri di urbanizzazione e di poter impiegare gli avanzi liberi in fase di gestione. Entrambe le deroghe, concesse per gli anni 2020-2021-2022 (articolo 109, comma 2, del Dl 18/2020), al momento, non sono state estese all'anno 2023.

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