Appalti

Caro materiali, Ance: manca soluzione per il secondo semestre 2021

I costruttori: vanno anche adeguati i prezzari delle opere pubbliche che stanno andando in gara

di M.Fr.

Il problema del caro materiali vede al momento una prima risposta che riguarda il settore pubblico e solo per la prima metà del 2021. Manca invece una soluzione per la seconda metà dell'anno, come pure per tutto il capitolo dei lavori privati. Peraltro, la soluzione indicata dal governo e finanziata con 100 milioni di euro per compensare le differenze di prezzo rischia di restare inefficace se la "fotografia" delle variazioni sui listini, contenuta nel Dm Mims atteso entro il 31 ottobre, non fosse pienamente aderente alla realtà.

Questa in sintesi, la posizione dell'Ance, espressa nel corso di un'audizione in Senato, presso la commissione industria, in relazione alle misure previste dal Dl Caro bollette che prevede fondi a compensazione degli aumenti di prezzo nei settori dell'elettricità e del gas.

Sul meccanismo delle compensazioni per il caro materiali, l'Ance ha sottolineato l'esigenza che «gli aumenti che saranno fotografati dal ministero delle Infrastrutture siano in linea con la realtà dei cantieri, cosa che in passato non è sempre avvenuta». «Perché - è stato spiegato alla Commissione - se gli aiuti stanziati dal governo con il Dl sostegni-bis rappresentano una norma sicuramente buona, questa rischia di naufragare nei suoi effetti là dove il decreto che rileverà le variazioni in aumento dovesse farlo in maniera non aderente alla realtà».

I costruttori dell'Ance hanno poi ribadito la necessità di intervenire con fondi e misure compensative anche per il secondo semestre di quest'anno, magari prevedendo verifiche sui prezzi con intervalli più corti del semestre: trimestrali o bimestrali. Non solo. Dal momento il problema del caro prezzi «non accenna a diminuire e i listini si mantengono su livelli molto elevati» i costruttori hanno lanciato l'allarme anche sui bandi di gara che sono in pubblicazione da qui in avanti: «È naturale ritenere che tutte queste opere sono state redatte sulla base di progetti con non hanno minimamente tenuto conto degli aumenti». «Quindi - conclude l'Ance - abbiamo un problema non solo sui lavori in corso di esecuzione, ma anche sulle gare da bandire, che partono con il piede sbagliato se non si rivede la stima economica fatta sulla base di prezzari inadeguati».

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